Nocera Inferiore, C’era un volta il West, gran mattinata al Diana

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C’era una volta il West è un film del 1968 diretto da Sergio Leone. È un western all’italiana di registro epico prodotto dalla Paramount Pictures e interpretato da Claudia Cardinale, Henry Fonda, Jason Robards e Charles Bronson. La sceneggiatura venne scritta da Leone e Sergio Donati, da un soggetto ideato da Leone, Bernardo Bertolucci e Dario Argento. Il film venne fotografato da Tonino Delli Colli e musicato da Ennio Morricone. È il primo episodio della trilogia del tempo di Leone, che proseguirà con Giù la testa (1971) e C’era una volta in America (1984). La versione originale del regista era lunga 165 minuti quando il film uscì il 21 dicembre 1968. Questa versione venne proiettata nelle sale cinematografiche europee, e fu un successo al botteghino. Nel 2009 il film venne incluso nel National Film Registry dalla Biblioteca del Congresso per essere “culturalmente, storicamente o esteticamente” significativo.Dopo aver diretto Il buono, il brutto, il cattivo, Leone aveva intenzione di ritirarsi dal fare western, credendo di aver già detto tutto quello che voleva. Si era imbattuto nel romanzo Mano armata di Harry Grey, un libro autobiografico basato sull’esperienza dell’autore come criminale ebreo durante il proibizionismo, e progettava di adattarlo in un film (che sarebbe infine diventato, diciassette anni dopo, il suo ultimo film, C’era una volta in America). A Leone però venivano offerti solo western dagli studios di Hollywood. La United Artists (che aveva prodotto la trilogia del dollaro) gli offrì l’opportunità di fare un film con protagonisti Charlton Heston, Kirk Douglas e Rock Hudson, ma Leone rifiutò. Tuttavia, quando la Paramount Pictures offrì a Leone un budget generoso con accesso a Henry Fonda – il suo attore preferito, e uno con cui aveva voluto lavorare per quasi tutta la sua carriera – Leone accettò l’offerta.Poco prima del Natale del 1966, il regista Bernardo Bertolucci, pensando che vedere film l’avrebbe consolato del fatto che i suoi primi due lungometraggi, La commare secca e Prima della rivoluzione, non avevano avuto successo al botteghino, assistette allo spettacolo delle tre di pomeriggio de Il buono, il brutto, il cattivo in un cinema di Roma. Proprio lì incontrò Leone e il critico cinematografico del giornale Paese Sera, poi divenuto un acclamato autore di horror, Dario Argento, i quali erano nella cabina del proiezionista, per supervisionare la proiezione del film Leone lo riconobbe e Argento fece le presentazioni.Il giorno dopo, Leone telefonò a Bertolucci a casa, per chiedergli se gli fosse piaciuto il film:«Risposi di sì, ma non gli bastava. Sergio voleva sapere perché. Così risposi con una frase che penso gli sia piaciuta molto, e dalla quale fu quasi sedotto. Dissi che mi piaceva il modo con cui filmava i culi dei cavalli. In generale, nei western sia italiani che tedeschi, i cavalli venivano ripresi frontalmente e di fianco – di profilo. Ma quando li filmi tu, gli dissi, mostri sempre i didietro; un coro di didietro. Sono pochi i registi che riprendono il retro, che è meno retorico e romantico. Uno è John Ford. L’altro sei tu. Questa cosa lo stese completamente! Tacque per qualche secondo e poi disse: “Bisogna che facciamo un film insieme una volta di queste”.

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