Napoli. Non c’è pace per Tiziana Cantone: vandalizzata la panchina in sua memoria

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E’ stata rubata la targa di ottone dalla panchina rossa dedicata alla memoria di Tiziana Cantone: la giovane ragazza di 33 anni che si tolse la vita dopo la diffusione online di una serie di video privati. La madre Maria Teresa Giglio, da allora, lotta perché le sia resa giustizia e così commenta il vile gesto: “L’ennesima dimostrazione della miseria dell’animo umano. Se sperate di spaventarmi o di ferirmi, ebbene devo ancora una volta ribadire che di voi minuscoli esserini non me ne frega un bel niente e continuerò a lottare nel nome di Tiziana e di tutte quelle che voce non hanno”.

La panchina era stata inaugurata lo scorso 26 novembre in piazzetta Duca d’Aosta, di fronte al Teatro Augusteo. E’ durta poco più di un mese la targa in sua memoria, lasciando amarezza e sgomento. Ma non basterà di certo una azione balorda a interrompere o distruggere il messaggio di sua madre per combattere una cultura maschilista patriarcale in cui una donna, anche se vittima, è ritenuta quasi sempre il carnefice.

Per la diffusione dei video di Tiziana è in corso un’indagine federale negli USA, su più di cento indirizzi IP corrispondenti a chi ha continuato a pubblicare il video o rivolto offese alla ragazza o a sua madre. La signora Giglio si è affidata a un team di investigatori americani.