Festa di San Giuseppe, Luvv “non tutti i papà festeggiano”

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di Marco Visconti

Ci sono molti papà che oggi fanno i conti con la propria solitudine senza avere il calore del proprio figlio/a, i motivi possono essere vari. Il salernitano Carmine Di Vita membro del direttivo Lega uomini vittime di violenza ha realizzato diverse immagini con didascalie per spiegare i motivi per i quali i papà separati e soli non festeggiano questo giorno.

«La questione dei padri allontanati dai figli a causa di false accuse – spiega Di Vita – è un argomento molto delicato e complesso. In Italia, ci sono stati casi in cui i tribunali hanno dovuto intervenire per stabilire l’opportunità che un genitore possa trasferirsi con i figli, influenzando così la relazione con l’altro genitore. Le false denunce durante le separazioni possono avere un impatto devastante sui rapporti familiari e sono una forma di violenza che colpisce sia i minori che il genitore escluso. È importante che in tali situazioni si agisca nell’interesse superiore dei bambini e si preservi il loro diritto a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori».

«La situazione dei padri separati, che devono ricorrere alle videochiamate per mantenere un rapporto con i propri figli, è complessa e toccante. È difficile per molti genitori separati non poter condividere momenti quotidiani con i propri figli. La tecnologia, come le videochiamate, offre un certo grado di connessione ma non può sostituire la presenza fisica.  La legge italiana, attraverso la cassazione, ha stabilito che i figli non sono obbligati a vedere il genitore non collocatario se rifiutano categoricamente ogni rapporto. Tuttavia, è importante che entrambi i genitori lavorino insieme per favorire un ambiente che permetta ai figli di mantenere rapporti significativi con entrambi. Inoltre, la legge punisce chi elude l’esecuzione di un provvedimento del giudice civile che concerne l’affidamento di minori. È un tema delicato che richiede sensibilità e attenzione alle esigenze dei bambini, cercando di proteggere i loro diritti e il loro benessere emotivo in un momento così difficile come quello della separazione dei genitori».

«La questione dei padri che si trovano in situazioni disperate dopo la separazione e che, in alcuni casi estremi, arrivano al suicidio è un argomento molto delicato e complesso. In Italia, come in altre parti d’Europa, si segnalano casi in cui padri separati si tolgono la vita a causa delle difficoltà incontrate nel mantenere un rapporto con i propri figli dopo la separazione. Questo fenomeno, spesso descritto come “suicidio silenzioso“, è legato a molteplici fattori, tra cui l’allontanamento dai figli e le battaglie legali. Alcune fonti indicano che ogni anno in Italia ci sono circa 200 suicidi di padri separati, e si parla di un numero simile in tutta Europa. La situazione è aggravata dalla mancanza di normative adeguate che tutelino i diritti di visita e di relazione dei genitori separati con i figli minori.È importante sottolineare che ogni caso è unico e richiede un’attenzione particolare. Le istituzioni e la società devono lavorare insieme per fornire supporto adeguato ai genitori in difficoltà e per garantire il benessere dei bambini coinvolti».