Ex zona contesta: la Regione Campania prevede una fase ponte per la transizione degli atti e delle funzioni amministrative. “L’iniziativa è stata sostenuta anche dal gruppo di Italia Viva” commentano Anna Rosa Sessa e Santino Ruggiero

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La Regione Campania nella legge di bilancio ha modificato la legge regionale numero 54 del 1974, prevedendo una “fase ponte” per la corretta transizione degli atti e delle funzioni amministrative a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che ha trasferito la frazione di Orta Loreto dal Comune di Sant’Egidio al Comune di Pagani. «Esprimiamo il nostro plauso – commentano il presidente provinciale di Italia Viva Anna Rosa Sessa e il consigliere comunale di Pagani Santino Ruggiero – all’iniziativa sostenuta in Consiglio regionale anche dal gruppo di Italia Viva e in particolare dal nostro capogruppo Tommaso Pellegrino. Un risultato importante a tutela della comunità di riferimento e anche delle attività economiche e produttive che avrebbero potuto essere pregiudicate da incertezza normativa ed aggravio burocratico».Continuano Sessa e Ruggiero, «la modifica, proposta dal presidente della commissione Trasporti e Urbanistica Luca Cascone e sostenuta dai nostri consiglieri regionale, prevede: l’articolo 14, per come modificato, al comma recita: “I regolamenti e gli atti amministrativi a contenuto generale, ivi compresi gli strumenti urbanistici, dei Comuni di origine o di quelli che hanno amministrato fino alla determinazione, rettifica o definizione dei confini, continuano ad applicarsi fino all’entrata in vigore o all’adeguamento dei corrispondenti atti da parte del Comune di nuova istituzione“.  Mentre al comma 2 aggiunge, “salvo diverso accordo tra i Comuni, i procedimenti amministrativi sono conclusi previa acquisizione degli atti e del parere, anche di conformità, del Comune che ha amministrato gli ambiti territoriali interessati fino all’istituzione dei nuovi Comuni, al mutamento delle circoscrizioni territoriali di quelli esistenti, alla determinazione, rettifica o definizione della contestazione dei confini”».