Covid – Napoli, “SOS” degli artigiani presepiai, a rischio “San Gregorio Armeno”

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Gli artigiani presepiai dell’associazione “Le botteghe di San Gregorio Armeno” di Napoli,  hanno inviato una lettera via pec al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Tema principale: le gravi conseguenze economiche che la crisi in corso può riverberare su tutte le attività commerciali allocate nel centro storico napoletano: “Il settore commercianti e artigiani è stato completamente dimenticato dal Governo centrale nell’ultimo decreto ristori”, scrivono.

Nessuna agevolazione né sussidio sono stati previsti dal decreto, a fronte di un flusso turistico ora sostanzialmente assente e che rappresenta la principale fonte di entrata per questi imprenditori. Tema ancora più pregnante per la storica S.Gregorio Armeno, che proprio in questo periodo dell’anno registra l’afflusso massimo di visitatori in vista delle festività natalizie: “le 38 botteghe di San Gregorio Armeno devono sopravvivere per almeno cinque mesi registrando incassi ai minimi storici, spesso pari a zero, dovendo pagare affitti, tasse, contributi e utenze”.

“Chiediamo, pertanto – prosegue la nota – di intervenire immediatamente, abbiamo bisogno di contributi a lungo termine che ci permettano di sostenere almeno i costi fissi, di seguito alcune proposte:

  • contributi a lungo termine in forma di finanziamenti a fondo perduto (non bastano mille euro una tantum).
  • credito d’imposta sul canone degli affitti in cui il credito è da destinare ai proprietari non agli affittuari, molti non hanno soldi da anticipare.
  • sospensione di tasse e contributi, sconti sulla fornitura di energia elettrica
    possibilità di accedere al finanziamento dei 25.000 euro anche ai cattivi pagatori.

Un bilancio economico che di fatto emerge come insostenibile, soprattutto se si considera il periodo pregresso di lockdown e l’esaurimento delle risorse impiegate per fronteggiarlo.