Autonomia differenziata e premierato. Il parere dell’Avvocato Guglielmo Scarlato

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di Carlo Meoli

Un Parlamento di nominati, attraverso il perverso sistema delle liste bloccate, rischia di assecondare il premier laddove passasse la riforma Meloni. Lo sostiene con nettezza in un suo intervento l’ex parlamentare e noto penalista Guglielmo Scarlato.

Scrive Scarlato: “Perorare l’ elezione diretta del Presidente del Consiglio richieda compensarne il potere, fatalmente ingigantito, con la salvaguardia di un Parlamento forte, libero e denso di spirito critico. Un Parlamento eletto con liste bloccate non ha di certo queste caratteristiche. Un Parlamento di “nominati “ è un Parlamento gravato da sensibilità ancillare verso i capi partito che compongono le liste. Tra essi non può che collocarsi il Presidente del Consiglio così come partorito dal disegno riformatore. Questi, a seguito del successo elettorale, è accompagnato da un premio di maggioranza che, allo stato, assegna a quanti lo abbiano sostenuto il 55 per cento dei seggi. E ciò senza che sia imposto un limite minimo dei consensi idoneo a far scattare il premio”.

Il rischio, quindi, è concreto e Scarlato lo ribadisce: “Se il sistema elettorale per l’elezione dei parlamentari dovesse continuare a svolgersi in gran parte con liste bloccate il Presidente del Consiglio, componendo le liste e decretando, di fatto, parte rilevantissima degli eletti, avrebbe il controllo quasi integrale del Parlamento”.

La conseguenza è chiara: “Un Parlamento senza voci libere, senza spiriti pronti al dissenso, senza sensibilità estranee all’obbedienza ad ogni costo non esercita la funzione di controllo dell’ Esecutivo e finisce per tradire l’impianto costituzionale. Occorre allora prima cambiare la legge elettorale e cancellare la vergogna delle liste bloccate. Solo dopo si potrà procedere ad una riforma dell’Esecutivo, valutando anche (ove lo si voglia) l’introduzione ponderata di elementi di presidenzialismo”.

In conclusione: “Rafforzare i poteri di organi costituzionali richiede opportuni contrappesi. Una democrazia matura non sopporta poteri senza controllo o sottoposti a controllo solo apparente. Una democrazia matura richiede equilibrio tra i poteri presidiato dall’azione trasparente degli spiriti liberi. Tutto questo è incompatibile con le liste bloccate”.