Angri/Val d’Orcia. L’ultima sfida dell’ultra maratoneta angrese Francesco De Vivo  

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Ci sono camminate da 14 e 54 km, le corse da 53 e 103 km, è un percorso di 161 km da percorrere in un massimo di 34 ore.

L’ultra maratoneta angrese Francesco De Vivo, dopo la 100 km del passatore nel 2016, si è cimentato nella gara internazionale di 161 km svoltosi in Val d’Orcia percorso molto impervio e per niente facile, con circa 6.000 metri di dislivello.

De Vivo è un altro figlio di questa terra, da sempre la corsa è il suo hobby, la sua grande passione.

Tra il lavoro, gli impegni quotidiani e la sua famiglia, ne approfitta di ogni attimo libero che lo spinge con una determinazione e una voglia di allenarsi a restare in forma per diverse ore durante la giornata.

Lo ci si incontra spesso in montagna, e una routine, una decisione che lo ha letteralmente coinvolto che ha deciso dopo lunghi sacrifici di percorrere l’ennesimo sogno, l’obiettivo di riuscire a correre 161 km per ammirare nel suggestivo scenario della Val d’Orcia, in una non stop dal crepuscolo del 21 aprile (scorso) all’alba del 22 aprile.

Il tramonto, la notte e l’alba attraverso boschi, vigneti, strade bianche, colline, montagne, strade desertiche e circa otto fiumi da oltrepassare con l’aiuto di una corda, sentieri che attraversarono pellegrini, viandanti, santi, artisti e grandi condottieri in tempi antichi.

La gara ha avuto una durata di quasi un giorno e mezzo, ha costretto circa la metà dei concorrenti al ritiro, dovuti soprattutto agli infortuni per il percorso impervio, tra cui anche quello capitato dal nostro Francesco.

“Un’esperienza bellissima, insieme alla voglia di farcela è stato realizzare con un allenamento costante ho realizzato l’obiettivo che mi ero prefissato. La Val d’Orcia è un sito Unesco, patrimonio dell’umanità, paesaggio culturale e icona della Regione Toscana, e diventa un’esperienza affascinante correre in questi luoghi di grande bellezza. È un fatto positivo valorizzare, attraverso una manifestazione sportiva, un territorio dove ambiente e rispetto della natura diventano valori fondamentali”.

Nell’attesa di raccogliere un altro obiettivo, ringrazio Raffaele Esposito mentore e il segretario dell’ associazione “Angri Castello Doria, San Giovanni Battista”, Peppe Garofalo che ha fatto da accompagnatore sottolinea De Vivo.

Sfiderò ad alzare la mia prestazione fisica continuando ad allenarmi per consolidare fiato e resistenza su distanze ancora più lunghe, concludo, che “la vita non premia i più forti ma i più tenaci”.