Scafati, due finti promotori finanziari a rischio processo: tanti i clienti truffati

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Rischiano il processo dopo la richiesta di rito immediato firmata dalla Procura i due imputati Francesco Bonafide, quarantasettenne di origine torinese, e Vincenzo Matrone, boschese, ora accusati di aver realizzato un imbroglio con attività illecita di intermediazione finanziaria. I due furono arrestati, con regime di domiciliari, all’inizio del 2018, dopo indagini svolte e condotte dalla Guardia di Finanza di Scafati. Le accuse sono di truffa, riciclaggio, sostituzione di persona, svolgimento abusivo di attività di mediazione creditizia e di indebito utilizzo di carte di credito o altri strumenti di pagamento. I due, nelle vesti di mediatori finanziari, sarebbero riusciti ad ottenere prestiti con il “trucco” da chi aveva bisogno di denaro. Nella stessa inchiesta sono indagati anche due dipendenti del Banco di Napoli di Scafati. I due avrebbero preso contato con persone che avevano bisogno di prestiti e mutui senza avere i requisiti per ottenerli dalle banche.

I “finti” broker mettevano in contatto i clienti con i due dipendenti dell’istituto di credito. Con tanto di preparazione della documentazione utile per accedere a prestiti e denaro in contante. Una volta concesso il prestito e arrivati i soldi, la gran parte del denaro andava ai richiedenti e un’altra agli intermediari. Sempre i due avrebbero poi investito la loro parte in operazioni di trading online, con i proventi che sarebbero transitati su conti correnti, oltre una ventina, non a loro intestati ma di cui avrebbero avuto disponibilità. L’indagine del pm Valeria Vinci della procura di Nocera comprese un sequestro preventivo per equivalente di 235mila euro rinvenuti sui conti correnti dei due arrestati, completamente sconosciuti al Fisco. I due “lavoravano” utilizzando carte di credito e token, lasciando però traccia delle false documentazioni, che dal Comune di Scafati erano state segnalate alle forze dell’ordine. La valutazione dell’impianto accusatorio toccherà ora al gip.