Vertenza Silba, si va verso la liquidazione

Domani l'insediamento del liquidatore così come dispositivo del Tribunale di Napoli

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Non ha raggiunto i risultati sperati l’incontro che si è svolto questa mattina presso il palazzo comunale di Cava de’ Tirreni tra gli azionisti del gruppo Silba, alla presenza del sindaco della città Vincenzo Servalli. Da mesi ormai il primo cittadino metelliano, affiancato dall’ex collega di Roccapiemonte, Andrea Pascarelli si è fatto portavoce delle istanze dei lavoratori e mediatore tra le parti e i sindacati, al fine di tutelare gli oltre 300 lavoratori delle tre strutture sanitarie che fanno capo al gruppo (Villa Alba a Cava de’ Tirreni, Villa Silvia e Centro Montesano a Roccapiemonte).
Assente la famiglia De Falco, rappresentata dal proprio legale, che attraverso una missiva ha motivato la  scelta di Adabella, Riccardo e Fabrizio De Falco. “Dobbiamo rappresentarvi  con la  doverosa chiarezza quale è la situazione della SILBA, oltre  le possibili giustificazioni che potranno essere addotte nel corso dell’odierna  riunione – si legge nella nota inviata dall’avvocato Gian Carlo Alemagna al sindaco, ai sindacati e ai lavoratori. Al fine di evitare ulteriori e pretestuose versioni,  circa l’esito del faticoso confronto intercorso fino a stamani,  tra  me e l’avv.  Cuccurullo,  legale  solo  di  una parte  della famiglia  di  Giura,   per trovare  una intesa possibile volta  a  scongiurare  la liquidazione della Società, purtroppo devo constatare l’ostinata volontà di  più Soci a  non recedere dalle proprie posizioni. Purtroppo  l’impegno  dei miei assistiti  e mio, non è stato  sufficiente  a  scongiurare  la  liquidazione  della SILBA,  che sarà dichiarata  il  prossimo 14 giugno dal Tribunale di  Napoli. Devo  ringraziare  i   Sindaci  dei  Comuni  di  Cava  e  di   Roccapiemonte, per  il   loro  spassionato interessamento a trovare  una conclusione a questa triste vicenda,  e non ultimo il  primo giugno  scorso hanno di  persona potuto constatare  la  grande  disponibilità  dimostrata  dai miei Clienti,  ad accettare proposte  serie e sensate che garantissero il prosieguo della gestione e la revoca  della Liquidazione, almeno fino alla tanto auspicata divisione dei due gruppi di Soci. Devo scusarmi – si legge ancora – con i  Dipendenti tutti e le OOSS per non essere riuscito a  convincere tutti i  Soci, che mantenere  in vita  l’Azienda salvaguardava  anche  il  patrimonio  di  tutti  loro,   e Li  invito comunque ad avere fiducia sperando che  un accordo potrà sempre essere raggiunto”. Nei  fatti  sarebbe stato  chiesto  alla  famiglia  Di Giura  “serenità alla gestione  affidandola  a  tre soggetti terzi,  ma  comunque competenti, almeno fino  all’approvazione del bilancio  del 2018;  l’allontanamento  dalla Società  dei fratelli  di  Giura,  analogamente  a  quanto  già avvenuto per i   fratelli  De Falco, almeno fino  alla  compiuta  divisione, per evitare di  influenzare il già delicato lavoro amministrativo  necessario.  E’  stato  chiesto di  fare  chiarezza  sui  conti  della  Società,   che  negli  ultimi  tre esercizi sono stati  esclusivamente affidati alla gestione della  Famiglia di Giura”. Lo spettro della liquidazione, dunque, sempre più vicino. Ad oggi tra l’altro risulta ancora non pagata la mensilità di maggio.

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