Vertenza Naco, Vicinanza (Cisal) non molla la presa: “I lavoratori non devono pagare i costi del fallimento”

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Vertenza Naco, la Cisal metalmeccanici di Salerno non molla la presa sui costi della manodopera per i 15 lavoratori che, secondo la curatela fallimentare dell’azienda, che si occupa  di meccanismi per realizzare persiane a lamelle orientabili in vetro, alluminio, legno e Pvc, andrebbero rivisti.

Per gli attuali gestori dell’azienda, secondo quanto emerso tra un incontro con il sindacalista Gigi Vicinanza, il costo della manodopera sarebbe diventato incoerente con l’attuale condizione dell’impresa, aggravando i costi di produzione.

Da qui, sono partite le due proposte al sindacato, anche in virtù dell’attuale blocco dei licenziamenti, che prevedono il taglio dei premi di produzione in busta paga e la sospensione di quattro ore di lavoro al giorno fino al prossimo 31 gennaio, data in cui si dovrebbe prospettare la prosecuzione del ciclo produttivo al fine di massimizzare la possibilità di conservare il valore dell’azienda.

Le proposte, però, sono state rifiutate da Vicinanza. “Non è giusto che a pagare siano sempre le maestranze, che con professionalità svolgono quotidianamente il proprio impegno in azienda.

Ai curatori fallimentari ho proposto l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Tuttavia, mi è stato risposto che tale regime sarebbe incompatibile perché non risolverebbe la questione dei costi di produzione.

Ecco perché ho rifiutato l’accordo che, a mio avviso, sarebbe lesivo per i lavoratori. Queste persone vantano crediti importanti di circa 70mila euro: non complessivamente, ma ad ognuno di loro spetta questa cifra che i curatori fallimentari non hanno considerato nel passivo. Dunque, chiedere un altro sacrificio mi sembra assurdo. Pertanto, la trattativa sindacale riprenderà solo quando sarà accettata la proposta della Cisal metalmeccanici”.

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