Usura ed estorsione: due condanne per il clan Principale

1550
Advertisement

Usura, estorsioni, rapine e spaccio di droga: condanne e assoluzioni per soggetti ritenuti vicini al clan Principale. Nel tardo pomeriggio di ieri, i giudici del tribunale di Nocera Inferiore hanno condannato a 3 anni e 4 mesi Matteo Principale e a 5 anni Domenico Vitolo. Le accuse sono di usura ed estorsione in concorso nei riguardi del titolare di una pizzeria. Il fatto risale al 2008: i due avrebbero minacciato di sparare alla vittima e di rapire i figli se questi non avesse pagato gli interessi usurai del 10 per cento mensile, su di un prestito di 7mila euro ricevuto mesi prima. Assolti invece dalle accuse Giovanni Caracciolo, Andrea Principale e Teresa Ricordo. L’indagine condotta dal pm Maurizio Cardea sul clan di camorra “Principale” abbracciava un periodo che andava dal 2004 al 2008. Tra gli episodi, l’estorsione all’imprenditore Gennaro Citarella, per la costruzione di una piscina nel campo sportivo di Angri. Caracciolo era accusato di essersi fatto consegnare 25mila euro quale prezzo di una tangente per eseguire i lavori. Quest’ultimi, decisi dal Consorzio di Bonifica e ricevuti in subappalto. Teresa Ricordo, invece, fu coinvolta insieme al figlio Andrea e a Matteo Principale, di aver minacciato due tossicodipendenti affinché pagassero quanto dovuto. Le vittime avrebbero venduto uno scooter per onorare quel debito. Per tutti gli episodi, l’Antimafia ha contestato l’aggravante del metodo mafioso. Gli imputati avrebbero infatti sfruttato l’appartenenza al clan per intimidire le vittime, commercianti e imprenditori, oltre che due assuntori di droga, in questo caso.

Advertisement