Un’occasione perduta a Nocera Inferiore!

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Ieri pomeriggio l’Aula consiliare semideserta a Nocera Inferiore, ha ospitato l’unica tappa campana di Azadeh Pourzard, difensora dei diritti umani in Iran.

L’occasione si lega alla Write for Rights, ossia alla maratona di raccolta firme per sensibilizzare quante più persone al tema dei diritti umani.

Azadeh Pourzard è una ricercatrice per i diritti umani che dirige la Fondazione Siamak Pourzand, dedita alla promozione della libertà e a ogni forma di credo.

È anche un’attiva sostenitrice del movimento delle donne in Iran e ha partecipato alla stesura di un libro sulla lotta per l’uguaglianza delle donne in Iran.

Ha accettato l’invito, rivoltole dalle esponenti della sezione nocerina di Amnesty International, per partecipare a quello che avrebbe potuto essere un momento significativo per confrontarsi su un tema importante per il futuro dell’umanità.

Eviteremo di soffermarci su quanto detto, avendo ripreso quasi per intero l’intervento in diretta, e vorremmo porre l’attenzione sul fatto che una giovane donna, come Azadeh, ha deciso di portare avanti un discorso libertario e di rispetto delle scelte a dispetto di un modello che la voleva affranta e sconfitta nel silenzio causato dal dolore. Sì, perché Azadeh è figlia di un giornalista suicida, che in nome della libertà di pensiero si è tolto la vita per affermare le proprie idee.

Nei suoi racconti, spesso riferisce di persone che hanno scelto di morire pur di portare avanti l’idea di libertà e questo anche in giovanissima età.

Per noi che ne riceviamo notizia solo nei telegiornali, questa dirompente violenza autodiretta, appare rilevante e al contempo distante dal nostro modo di concepire il dissenso.

Già, ma il dissenso è per quelli che lo possono esprimere.

Sono tanti i temi che emergono ascoltando Azadeh, e molto interessante sarebbe discuterne.

C’è da riflettere sul senso del suicidio in realtà in cui i regimi oppressivi impongono stili di vita senza limiti, come disquisire sulla caparbia volontà di donne che, incuranti delle ripetute carcerazioni, continuano a reiterare comportamenti lesivi per la loro persona.

Ma ieri non c’era nessuno per fare tutto ciò, anche se Azadeh ha parlato senza esitazioni a una platea di assenti.

Ma si sa, il tempo a disposizione è poco e le questioni importanti da dirimere tante!

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