Un’economia possibile al Serming di Torino

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La cerimonia all’Arsenale della Pace di Torino per il 55° anno dalla fondazione del Serming, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è appena conclusa.

Ma cos’è il Serming? È l’acronimo del Servizio Missionario Giovani, fortemente voluto da Ernesto Oliviero e nato nel 1964, il cui obiettivo è sempre stato ed è quello di aiutare i più poveri attraverso i giovani.

Ieri mattina è stata anche l’occasione per presentare il bilancio delle attività dell’organo, che da tempo promuove l’idea che diventa azione concreta, di creare un’economia del bene; presenti i professori e i professionisti del Dipartimento di Management dell’Università di Torino e la conduttrice RAI Francesca Fialdini che attraverso alcune slide ha illustrato l’opera fino ad ora svolta.

L’azione coinvolge tre continenti che hanno contribuito a produrre aiuti umanitari per un totale di 8.850 tonnellate di aiuti umanitari; 3.680 interventi e progetti di sviluppo in 155 nazioni; 16.700.000 notti di ospitalità; 26.800.000 pasti; 476.000 visite mediche; per un totale di 1200 ore di volontariato offerte da giovani.

Proseguendo con i numeri, ci si riferisce a 3.000 anni di gratuità e 9 milioni di atti di generosità; gli economisti stimano che il Serming fino ad oggi ha avviato un’economia corrispondente a 10 miliardi.

I numeri sono davvero straordinari e fanno riferimento a un modello economico alternativo rispetto a quello solito, i cui principi guida rilanciano stili di vita che ricordano quelli dei nostri nonni, ossia l’idea di pianificare l’imprevisto; l’abolizione dello spreco; la volontà di recuperare lo scarto; il donato che prevede il restituito; la trasparenza dei bilanci.

L’impegno è quello di promuovere la pace tra i popoli e, a quanto pare, ne diventa la garanzia che assicura il risultato.

Convivere condividendo e impegnandosi per un futuro migliore per tutti è possibile, e bisogna ricordarlo sempre.

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