Terremoto, giorno del lutto: il grande cuore dei bambini

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Bambini che con una letterina o un disegno hanno tanto da insegnare ad ognuno di noi. Bambini pronti ad aiutare come non lo farebbero gli adulti.

Nel giorno del lutto nazionale per le vittime del terremoto che ha colpito il centro Italia, stavolta a parlare sono stati i più piccoli, attraverso quel linguaggio particolare che consente loro di esprimersi senza alcuna riserva.

Bombardati in questi ultimi giorni dalle immagini di quello che resta di Amatrice, Arquata e le altre città colpite dal sisma dell’altra notte, i piccoli si sono immedesimati nei loro coetanei che stanno vivendo un clima strano di dolore e sconcerto. E mentre i grandi si adoperano con le donazioni, i bimbi ci mettono il cuore. Come nel caso di Nicole e Emanuele. Lei 5 anni, lui 8, sono due bimbi dell’agro che hanno voluto fare la loro parte. Con tanto di disegni e letterine.

“Mi chiamo Emanuele – scrive il piccolo – vi mando questi giocattoli e spero che stiate bene. I peluches sono per le femmine, volevo venire ma mia mamma ha detto di no perché sono piccolo, ho 8 anni”. Nicole, invece, ha appena 5 anni. Ha capito guardando la tv che in “centro Italia c’è stato il terremoto”. Dopo aver chiesto ai genitori chi sono “quei signori che prendono i bimbi finiti sotto le macerie” e capito che si trattava dei vigili del fuoco, si è presentata con il disegno che pubblichiamo in copertina: una casa che sta per crollare ed un vigile del fuoco che la sostiene. Nel cielo, la luna e una stella, quella dei sogni. Un disegno che ha fatto il giro e che ha intenerito l’intera categoria.

Immagini che fanno sorridere, che soprattutto in queste ore forse hanno più significato di tante parole spese dai grandi. E che lasciano intravedere una sola cosa: che il cuore di un bambino è davvero grande. E sa far emozionare.

In positivo.

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