Taccuino Politico Nocerino: ritrovare l’entusiasmo

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Far politica, non significa limitarsi al periodo delle elezioni, alle liste, alle ambizioni. Far politica, significa battersi ogni giorno per idealità e programmi, modelli precisi di città, tracce di sviluppo da seguire, qualità di servizi da offrire. A Nocera, nella fase pre-voto, c’era un certo entusiasmo, sia nelle liste che hanno sostenuto il sindaco (non in tutte) sia in quelle d’opposizioni (non in tutte). L’entusiasmo del rinnovamento, del portare uomini e donne nuove in consiglio o con speranze di consiglio. Conosco gente che ha dato tanto. Ma non basta. Le elezioni non finiscono mai, mi riferisco “eduardianamente” non ad un’eterna campagna elettorale ma al senso compiuto di un impegno che deve proseguire, accompagnando e sostenendo l’attività di un sindaco ma anche a chi s’oppone al sindaco. A Nocera, non si nota questa prosecutio di entusiasmo e di impegno. I giovani eletti dove sono finiti? Capisco qualche imbarazzo ma bisogna andare oltre. I giovani non eletti dove sono finiti? La politica vera si fa pure fuori dai Palazzi. Anzi è nei Palazzi che spesso se ne smarrisce il senso. Non appartengo più alla generazione dei trentenni o quarantenni. Piuttosto appartengo alla degenerazione dei cinquantenni. Ed è per questo che consiglio, a chi ha qualche decennio in meno, di continuare a battersi. Diceva Montanelli ai giovani: combattete le vostre battaglie, le perderete tutte, tranne quella che ogni mattina s’ingaggia con la propria faccia davanti allo specchio.

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