Storie di calcio e di altro: ciao Francesco, anzi Ciccio

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Il centravanti è stato assassinato verso sera. E’ il romanzo di Manuel Vázquez Montalbán. Quello che ricorda che ” il pallone, quando urtò la rete avversaria la sollevò come una gonna, come i migliori venti sollevano le gonne alle ragazze in fiore”. La realtà parla di un altro assassinio, di un numero 7. Ultimo saluto a Francesco Prestia Lamberti, nemmeno 16 anni, sognava l’Inter ed era il capitano del Real Mileto, la squadra che gioca negli Allievi Provinciali di Calabria. Oggi, al suo funerale, c’erano i suoi compagni di squadra, piangendo a dirotto. Schimmenti, Sorbilli, Colace, Currà, Mondella, Milidoni, Mazzitelli, Nicolaci, Cichello e tutti gli altri. La cronaca ha detto tutto: Francesco, detto Ciccio, è stato ucciso qualche giorno fa da un suo coetaneo per un like di Facebook postato a riguardo di una ragazza, forse contesa o forse no. Si fanno minuti di raccoglimento per tutto e tutti. La Figc, anche ad alto livello, farebbe bene a ricordare Ciccio in maniera adeguata, nelle partite ufficiali che ancora restano. Non tornerà in vita. Ma da qualche parte, presumibilmente in alto, sorriderà nel vedere campi di calcio con ragazzi cresciuti e non che si fermano sessanta secondi per lui.
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