Un pò come Bartali al Tour del ’48 quando spararono a Togliatti. O semplicemente come Italia-Germania 4-3. Magari un pizzico di Lucio Dalla, in Caruso, quando canta potenza della lirica dove ogni dramma è un falso e con un trucco e un pò di mimica puoi diventare un altro. Insomma in giorni tremendi, fatti di virus sempre più incoronato, il calcio ci risolleva, prima di andare in pausa o meno pausa nazionale. L’Atalanta, simbolo minore calcistico ella Lombardia colpita al cuore, si qualifica per i quarti di finale di Champions, tradotto vuol dire è che fa parte delle otto grandi d’Europa, prima forse della Juve, prima forse del Napoli. Dopo aver fatto beffa del Valencia all’andata, si esalta pure in campo esterno all’esterno al ritorno. Ilicic è l’eroe di serata, ne fa quattro in una volta. Ma per noi il vero eroe si chiama Gian Piero Gasperini, l’allenatore, il Guardiola di provincia orobica, Cresciuto sia da calciatore che da allenatore alla Juve, è stato il genio del Genoa qualche anno fa e dell’Atalanta attuale. Un solo grande fallimento dietro le spalle, quando lo chiamarono all’Inter post triplete. Ma per noi della zona, resta la mezz’ala giovane capace di far bene sia alla Cavese e alla Salernitana, complimenti vecchio-giovane Gasp, stasera sei tu l’Italia che resiste, anzi l’Italia che vince. Tu, con la tua Atalanta, la Dea, figura della mitologia greca, figlia di Iasio, per stasera sorella maggiore del nostro pallone.
VALENCIA (4-4-2): Cillessen; Wass, Diakhaby (46′ Guedes), Coquelin, Gayà; Torres, Parejo, Kondogbia, Soler; Rodrigo (79′ Florenzi), Gameiro. All. Celades
ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Djimsiti, Caldara, Palomino; Hateboer, De Roon (44′ Zapata), Freuler, Gosens; Pasalic (83′ Tameze); Ilicic, Gomez (78′ Malinovskyi). All. Gasperini
3′ su rig., 43′ su rig., 71′ e 82′ Ilicic (A), 21′ e 51′ Gameiro (V), 67′ Ferran Torres (V)