È di poche ora fa la notizia che “finalmente” tutti i permessi, per procedere alla marcia pacifica organizzata da Scafati Viva, sono arrivati.
L’incontro è per Sabato 31 Agosto alle ore 9.00 in piazza San Pietro.
La ormai famosissima marcia contro il killer “controfosso dx” del fiume Sarno si può fare.
A seguito di un precedente incontro pubblico tenutosi tra ufficio ambiente, assessorato preposto e forze dell’ordine si è provveduti ad esporre richiesta all’ARPAC per i prelievi e le analisi delle acque del controfosso.
Il sindaco, più e più volte accusato dai suoi concittadini di non fare abbastanza, ha coordinato gli incontri con gli organi della procura che si occupano della problematica.
Il corteo era programmato per il giorno 23 agosto, ma a fronte di problemi organizzativi del comune stesso , è stata rimandata di una settimana …e nel frattempo le critiche e i post di indignazione sono continuati su fb e fra le strade della cittadina: ogni giorno, appaiono video e foto di situazioni altamente degradanti , da far invidia alle discariche .
Nonostante le non poche problematiche, i cittadini continuano le loro lotte, non si arrendono e ora come mai sono agguerriti.
Si fermeranno solo quando riceveranno delle risposte concrete e non le solite sviatine.
Con l’incalzare della stagione estiva e degli scarichi delle industrie conserviere (e non solo, dato che a giorni alterni il tratto non è solo macchiato di rosso, ma anche di bianco così come denunciato anche dal sindaco Cristoforo Salvati), la situazione è stata aggravata dallo scarico/trasporto di materiale plastico, di detriti e della ormai abitudinaria, mancanza di manutenzione della vegetazione che favorisce l’ostruzione del “normale” fluire delle acque. “Come amministrazione stiamo, inoltre, già mettendo a punto un piano di controlli mirati nella zona , quale azione preventiva di eventuali futuri sversamenti abusivi. La salute degli scafatesi prima di tutto!”: così ha esordito il primo cittadino in un post datato 10 agosto. Confidiamo nel buon senso e nel desiderio di tutti di metter fine al “qui si muore!”.
Antonietta Della Femina
