Scafati – Rischio dissesto economico dell’Ente Comune

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Il Consiglio comunale di martedì sarà chiamato a discutere e a votare sia il Rendiconto di gestione 2019, sia il Bilancio previsionale 2020-2022.

Sembrano argomenti tecnici – e lo sono – ma da queste due vicende passano la qualità della vita e le possibilità di futuro dei cittadini scafatesi.

A meno che non si pensi che una città di cinquantamila abitanti si possa governare e cambiare con qualche post FB, un po’ di propaganda e una massiccia dose di qualunquismo.

La situazione è drammatica, e Scafati sta lentamente scivolando – nuovamente – verso il pre-dissesto. Su questo le relazioni degli organi tecnici sono purtroppo esplicite.

Nessuna delle prescrizioni indicate dalla Corte dei conti e dal Collegio dei Revisori è stata rispettata: dalla capacità di incassare tributi alla alienazione di immobili e servizi, dalla razionalizzazione e la diminuzione delle spese al necessario inventario del patrimonio, al fondo destinato ai crediti di dubbia esigibilità alla questione dei debiti fuori bilancio.

La cosa peggiore è che tutto ciò avviene in un clima di assoluta mancanza di democrazia e trasparenza: ai consiglieri comunali non è stato permesso né di comprendere e discutere del bilancio nella competente commissione consiliare (così come previsto dalla legge), né di avere l’adeguato supporto tecnico dai funzionari dell’Ente per la preparazione di eventuali emendamenti.

Si ha quasi la sensazione che il Sindaco Don Abbondio speri quasi nel dissesto economico dell’Ente, per potere poi avere una continua scusante per la sua inefficienza e incapacità di gestire ordinario e programmazione.

Siamo dinanzi ad una deriva proprietaria delle Istituzioni, e ad atteggiamenti che oscillano tra il mancato rispetto delle regole e la superficialità come costante modus operandi.

A pagare le spese dei loro atteggiamenti fascisti e della loro incompetenza sarà, purtroppo, come al solito, la città di Scafati.

Fino alla fine, per quel che potremo, ci opporremo a tutto ciò.

Michele Grimaldi, capogruppo democratici e progressisti.

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