Scafati. Operazione “Last Day”, rapine a portavalori: conferma del carcere

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Resta in carcere il 36enne scafatese D.C., arrestato con altre sedici persone con l’accusa di far parte del sodalizio delle rapine ai danni dei portavalori. Il gruppo è stato bloccato mentre preparava un colpo da 20 milioni di euro in Germania. La decisione è arrivata ieri dai giudici del Tribunale del Riesame a cui hanno fatto ricorso alcuni degli indagati. Per i giudici del Riesame l’uomo, ristoratore scafatese, era considerato il leader del gruppo salernitano che si “dedicava” alle rapine ai portavalori. Accolti i ricorsi dei legali di G.D. 39 anni di Somma Vesuviana, M.C. 52 anni di Foggia, G.V. 48 anni di Volla. I primi due ai domiciliari ed il terzo aveva l’obbligo di dimora. Respinti invece i ricorsi dei legali delle altre sei persone recluse ai domiciliari tra cui quello di L.C., 45 anni, commercialista di Scafati. L.G. di Sarno ha invece rinunciato al Riesame. I ricorsi al Riesame presentati dagli altri soggetti in carcere saranno esaminati lunedì prossimo. L’indagine, conclusasi col blitz “Last Day” lo scorso 9 ottobre, è durata circa otto mesi ed ha visto il lavoro sinergico di Procura di Nocera Inferiore, Squadra Mobile di Salerno e Foggia, il servizio centrale operativo della Polizia (Sco) e la Polizia Federale tedesca. L’indagine, come racconta il quotidiano Le Cronache, è partita dalla rapina sul raccordo Salerno-Avellino, all’altezza di Fisciano, il 20 febbraio del 2017 ai danni di un furgone portavalori, in quell’occasione furono esplosi anche diversi colpi di arma da fuoco. Quella smantellata dalle forze dell’ordine era una organizzazione criminale ben strutturata dove ognuno aveva un ruolo ben preciso e dove non mancava il finanziatore: S.D.R. titolare di un caseificio.

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