Scafati, jungla social: La “cantata” della Paolino

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Scafati. Tra i tanti punti in comune che possono vantare l’ex sindaco Aliberti e la sua consorte Monica Paolino, c’è sicuramente l’uso dei social sempre mirato e puntuale. Monologhi scritti che chiamano a raccolta attraverso opportuni tag, il popolo dei fedelissimi.
Sotto forma di lettera di Babbo Natale, ha visto la luce una lunga nota dell’onorevole Paolino dal titolo “Qual è la vera violenza? Tante maschere e pochi volti“, inserendosi di fatto in quel contesto dai contorni teatrali che in questi giorni è andato in scena sul palcoscenico cittadino. Primissima è la ‘stoccata’ per quanti hanno usato violenza nei confronti di suo marito con “accuse infamanti” e “bugie raccontate” in questi anni, a quanti hanno sporto denuncia all’Antimafia, a quanti hanno dipinto l’ex sindaco di Scafati come un “mostro, un camorrista, quando le udienze del processo ‘Sarastra’ stanno dimostrando proprio il contrario.”

Più precisa è invece la seconda parte, dedicata agli attuali governanti la cui “gestione scellerata di AgroInvest, per mano dell’attuale sindaco e del presidente del consiglio, allora A.D. ha prodotto un debito certificato di 23 milioni di euro (riconosciuto sia dalla commissione straordinaria con un atto di citazione, sia dalla nota indirizzata dal sindaco alla Corte dei Conti)“.
Ricorrendo al povero Pirandello, che mai avrebbe potuto immaginare di essere ‘utilizzato’ per faccende simili, passa poi ai Pics: “15 milioni di euro di fondi Pics che se non saranno spesi entro il 2020 torneranno in Europa con gravi ricadute su Scafati. […] Quello che si è approvato in Regione, altro non è che l’accordo di programma del 2016, quello che era stato modificato dalla commissione straordinaria.”
Su questo tema – 
precisa l’onorevole – c’è una grande urgenza, perché dopo il 2025 la Campania perderà ogni possibilità di rientrare in questo programma di riqualificazione”.

E proprio rispetto ai Fondi Pics, oggetto da un paio di giorni del dibattito locale, non si è ancora compreso come saranno oragnizzati gli interventi e quali i programmi, proprio per evitare il timore espresso dall’onorevole Paolino. Piuttosto si assiste a una gara tra chi riesce meglio, e con dettagli più attendibili, ad intestarsi la paternità dell’operazione.  

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