Scafati – Grimaldi: “In fase di emergenza c’è chi fa campagna elettorale e aizza paure”

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Scafati. Il consigliere di opposizione Michele Grimaldi affida ai social una riflessione amara, a tratti dura, sul dibattito in corso circa la riconversione del Mauro Scarlato a struttura dedicata ai pazienti affetti da Coronavirus. In tutta la Regione Campania sono stati richiamati a prestare servizio diversi medici in pensione, così è accaduto anche a Scafati ma l’alto senso di responsabilità di alcuni non serve a placare le polemiche che in questo momento così difficile servono davvero a poco.

Di seguito l’intervento di Grimaldi:

Ci troviamo dinanzi una pandemia globale, che miete centinaia di vittime ogni giorno, anche nel nostro Paese. Una crisi sanitaria (ed economica) di portata storica, con uomini e donne che muoiono atrocemente soli, i cittadini chiusi in casa, i camion dell’esercito che trasportano bare, e medici, infermieri, operai, forze dell’ordine e tanti lavoratori che rischiano quotidianamente il contagio per assicurare beni essenziali e per curare gli ammalati.

Trovo incredibile, che dinanzi a tutto questo, ci sia ancora chi abbia il coraggio di aizzare paure, strumentalizzare notizie, comportarsi come fosse in una eterna campagna elettorale, che non si ferma dinanzi a nulla, nemmeno la malattia e la morte.
Siamo in una drammatica fase di emergenza, inedita, imponente, tragica, forse non a tutti è chiaro.

Gli ospedali, da quello di Scafati a tantissimi altri, che sono stati destinati a curare chi contrae il Coronavirus, servono a salvare vite: le nostre, quelle dei nostri concittadini, quelle dei nostri cari. I malati e le loro famiglie sono vittime, non untori o colpevoli.
E su questo non vi è nulla di più schifoso del campanilismo d’accatto, della difesa del giardino di casa propria, come se fratelli d’Italia valesse solo se cantato durante l’inno alle partite della nazionale di calcio. Medici e operatori sanitari hanno diritto a tutte le protezioni e le tutele possibili e necessarie, ma per richiederle e assicurarle le Istituzioni e le parti politiche hanno i luoghi e i modi adatti: tipo il telefono, ad esempio, e non certo i comunicati stampa ed i post Fb. Che servono solo alla propaganda vergognosa di queste ore, e che quando mirano ad associare nell’immaginario collettivo un luogo dove si curano le persone, un ospedale, ad un possibile focolaio di contagio sono ancora più inutili e beceri.

In queste ore tanti medici, alcuni che erano addirittura in pensione, come il dottor Polverino e il dottor Pauciulo, sono tornati al lavoro con senso del dovere e della responsabilità, e stanno operando con dignità e silenzio per curare, per salvare vite umane. Il rumore prodotto attorno, è un atto vile, di tradimento e di ammutinamento rispetto al senso del dovere civile e umanitario che tutti dovremmo avvertire come nostro.
Qui non c’entra nulla la polemica politica: non ho in simpatia il Premier, non sono un tifoso acritico del Presidente della Regione. Ma arriva un momento nel quale occorre che la responsabilità, e il senso del dovere e della verità verso la propria comunità, debbono venire prima di tutto.

Scusate i termini bruschi, ma dinanzi a tanto dolore e sofferenza, non trovo altro modo per descrivere le azioni e le parole di chi non ha più una coscienza, ma sempre e solo l’avidità del proprio profitto personale ed elettorale.

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