Scafati. Caos stadio, errate valutazioni ed eccesso di entusiasmo: De Cola risponde

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A poco più di dieci giorni dalla data di scadenza della disponibilità dello stadio comunale, promessa della De Cola, la Scafatese, domani, sarà costretta a giocare alle 10:30 del mattino a S. Antonio Abate. Un mix letale che ha scatenato la protesta della città e dei tifosi che hanno tappezzato le strade con volantini di contestazione.

L’assessore, da noi contattata, ha finalmente risposto, quasi per la prima volta, sulla delicata faccenda. Il tutto si può certamente riassumere in un errore di valutazione e eccesso di entusiasmo, per così dire. Magari dal palco della conferenza andava specificato che entro il 30 Ottobre sarebbero stati ultimati i lavori di competenza e non la disponibilità effettiva dello stadio – “Per quanto riguarda i lavori di nostra competenza, quelli stabiliti in base alla somma a disposizione, siamo in linea con i tempi. E’ tutto già pronto. Spogliatoi A e B, prove di carico alle tribune, queste furono le priorità stabilite ed è stato fatto” – Dunque un fatto di forma, pare. La questione stadio procede in base alla situazione economica e amministrativa attuale in quanto a mezzi disponibili.

Per aprire al pubblico la struttura bisogna procedere con la messa a norma dell’impianto d’illuminazione e dei servizi igienici e di accesso di tutto ciò che riguarda l’apertura al pubblico – “Con grandi sacrifici, abbiamo deciso di rifinanziare i lavori ed ultimare anche questi aspetti” –

Resta lo scoglio della parte burocratica dove, innanzitutto, vanno presentate le richieste di omologazione alla federazione, poi a quella dell’ente “pubblico e spettacolo”. Queste non sono state ancora avviate per questione di procedimenti – “Queste pratiche saranno avviate a lavori ultimati. Ad esempio, se procediamo adesso con la “spazzolatura” del sintetico, nel frattempo che arrivino risposte, il manto tornerà a rovinarsi” –

Lo stadio , inteso come strutture pubbliche, va detto che non è solo di competenza dell’assessorato allo sport ma anche a quello della manutenzione (Peppino Fattoruso) e dei lavori pubblici (Arpaia), dai quali, pure si attendono risposte concrete.

Dunque, questione di tempo. La sensazione è che bisognerà mettersi l’anima in pace almeno fin dopo Natale, a partire da “l’anno che verrà”, come avrebbe detto il buon Lucio Dalla.

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