Scafati Arancione, “l’altra politica”. Segreteria: Carotenuto vince su Matrone, ma è una festa conviviale!

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A seguito del primo Congresso di Scafati Arancione Giovani, che ha visto l’elezione del giovane e propositivo Donato Langone alla carica di Segretario per la sezione giovanile, si è svolto ieri, domenica 20 Ottobre presso la sede di Scafati Arancione, il primo Congresso per l’elezione a Segretario del partito degli Arancioni. L’evento, che ha visto la presenza della quasi totalità dell’assemblea dei suoi tesserati, ha previsto la
preferenza tra uno dei due candidati. A proporsi al ruolo di Segretario sono stati Antonio Matrone e Francesco Carotenuto, entrambi voci forti di Scafati Arancione. La scelta, quasi unanime, è ricaduta sul secondo. Riflessioni di ordine politico e sociale si sono alternati a momenti di festa e convivialità. – “E’ stato un dibattito a tratti commovente ed emozionante, con la capacità di questi ragazzi di essere ben consapevoli del ruolo che in questa società sono chiamati a ricoprire con impegno e con passione. Al di là della mia elezione alla carica di segretario di cui mi onoro e che continuerò ad
onorare con tutto me stesso nei giorni a venire, ciò di cui bisogna andare veramente fieri è il fatto che in questo paese siamo forse diventati un vero faro di partecipazione, un laboratorio politico che cresce sempre di più, giorno dopo giorno con decine e decine di iscritti, insomma, uno spazio in cui potersi sentire a casa propria. In un momento storico estremamente buio per la politica, raggiungere nel giro di pochi mesi, dopo
una campagna elettorale difficile, quasi 100 iscritti è qualcosa che non si può spiegare.
Stiamo dimostrando che c’è differenza in politica: sobrietà, educazione, modi, lungimiranza di una proposta politica che abbiamo diffuso nei mesi scorsi e che continueremo a diffondere nel breve periodo. Non ci piace urlare e trovare un nemico a tutti i costi.”

E ancora – “L’idea è quella di costruire un piccolo partito di massa: inclusivo, democratico, aperto, dove poter discutere di politica, dei problemi del paese e sottoporli all’amministrazione che non può non considerare una forza politica come la nostra. Nel contempo abbiamo un’altra velleità: provare a costruire pian piano la classe dirigente del presente e del futuro, diffondendo saperi e facendo formazione, proprio come stiamo lavorando in questi mesi con i nostri seminari di formazione politica. La politica è una bella cosa, un’attività che bisogna vantare di fare e che dobbiamo fare, perché non è la politica ad essere sporca, sono le persone che sporcano la politica e tra le nostre più grandi responsabilità, abbiamo quella di disinquinare il marcio che c’è in chi crede che la politica sia affarismo, arrivismo, odio e intolleranza” –

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