Scafatese: una fede, tra cultura e storia

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Dalla cultura allo sport e dallo sport alla cultura: la Signora del calcio campano rivive i suoi 95 anni nell’aula consiliare della Biblioteca Francesco Morlicchio di Scafati durante l’iniziativa “Scafati Racconta“.

Ad aprire le danze il discorso della Direttrice della Biblioteca Maria Benevento che, citando anche Pier Paolo Pasolini, dedica l’iniziativa a Raffaele Bruno, storico tifoso gialloblu venuto a mancare qualche anno fa.

Il Responsabile dell’Ufficio Stampa Pasquale Formisano, in seguito, ha raccontato il diverso modo di vivere la Scafatese: “Mi reputo fortunato perché ho potuto guardare questo universo gialloblu da tre prospettive diverse, ovvero quella del tifoso, quella del giornalista esterno e quella di giornalista interno. Fondendo questi tre punti di vista ne viene fuori una visione d’insieme fantastica, che fa capire come questa squadra non si limiti a quanto si veda in campo ma anche, e soprattutto, a quanto ne nasce fuori. Interessantissimo è il fattore relativo ai legami, perché ci sono amicizie, conoscenze e frequentazioni che non sarebbero mai esistite senza la Scafatese, in un certo qual modo è come se la Scafatese creasse questi rapporti e legami”.

Il Presidente Onorario Vincenzo Cesarano, che da poco ha ceduto lo scettro di Presidente Esecutivo al figlio Sebastiano, ha garantito il massimo impegno e il massimo sforzo per inseguire e centrare la promozione in Eccellenza, ripercorrendo anche le diverse tappe della sua presidenza, dal lontano 2003 fino ai giorni nostri.

Poi il Dirigente Scolastico Guglielmo Formisano, autore del libro “Emozioni in Rete“, ha narrato i 95 anni di storia della compagine canarina ripercorrendo  il tempo della Serie B (1946/47 e 1947/48), celebrando i calciatori e gli allenatori più famosi (Pesaola, De Vito, Nesti) e salutando i presenti (Augusto Maresca, Guglielmo D’Ambruoso e Gaetano Scalia): “Vorrei iniziare il mio discorso con due citazioni, una di Albert Camus (che fu un discreto portiere): “Tutto quello che ho imparato sulla vita e sulla morale l’ho imparato dal calcio”, e un’altra di Jorge Luis Borges – frase che mi viene in mente ogni volta che guardo una partita tra ragazzini, a volte anche passando per la piazza di Scafati – “Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa che rotola, lì ricomincia la storia del calcio” – l’infinita storia del calcio, aggiungerei io. Io, che, in effetti, ho cominciato a seguire il calcio fin da bambino  Quando ero bambino i miei genitori avevano una casa ad Agropoli e, la domenica, al ritorno, la prima cosa che guardavo era se, all’altezza del Bar Cirillo, sventolava o meno la bandiera giallobleu della Scafatese,  che stava a indicare e a significare la vittoria dei canarini, e vi assicuro che la bandiera si agitava in alto, al vento, spesso e volentieri. E, il giorno seguente, tutti a leggere l’articolo di Francesco Matrone, con il suo linguaggio ricco, forbito e colorato. Era la Scafatese di Salvatore Cinque e di Augusto Maresca, dell’epoca un vero e proprio simbolo la Scafatese degli anni del boom economico, una Scafatese che, dopo gli esordi, dopo aver militato anche in Serie B ed aver sfiorato la Serie A, dopo aver mancato di un soffio la vittoria nella Coppa Italia Dilettanti (sconfitta alla monetina, contro la Ponziana di Trieste, nel 1959/1960), tentava di nuovo l’assalto alla Serie C. Poi Guglielmo D’Ambruoso iniziò a deliziarci con le sue giocate, fino ad arrivare alla squadra degli invincibili di Chiavazzo degli anni settanta. Poi come dimenticare gli anni 2000, il campionato vinto con Andro, la Promozione ottenuta nel 2003/04 e il ritorno in Serie C del 2006/07.  E, concludendo, vorrei ringraziare il Presidente Cesarano che pochi giorni fa ha inaugurato un progetto che prevede una scuola calcio, a Scafati, di alto livello, parafrasando un famoso film con Alberto Sordi: Finche c’è guerra c’è speranza: Finchè c’è stadio c’è speranza – è quello lo spazio da recuperare per non lasciare in eredità ai nostri figli un calcio dagli spalti vuoti”.

Il Prof. Giovanni Cirillo ha egregiamente letto dei brani narrativi tratti dai libri “Emozioni in rete” e “Fotostoria della Scafatese”, di Antonio, Pasquale e Guglielmo Formisano, mentre il Maestro Pasquale Cesarano ha elaborato ed eseguito, con il sassofono, in modo spettacolare, alcune  composizioni musicali inerenti alla tematica.

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