Sarno, vitto e alloggio ad un sospetto affiliato all’Isis: nei guai una famiglia

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Avrebbero fornito rifugio ed ospitalità ad un algerino, sospettato di essere vicino a gruppi terroristici e a Khaled Babouri, l’algerino classe 83 e autore dell’attentato presso il commissariato di Charleroi in Belgio, il 6 agosto 2016. L’evento fu rivendicato dallo Stato Islamico (Isis). L’uomo colpì e ferì due poliziotte, poi fu ucciso in una sparatoria. L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Rocco Alfano della procura di Salerno: nel mirino c’è una famiglia di Sarno, padre, figlia e genero, quest’ultimo originario del Marocco. Dal 5 al 15 dicembre 2016, il gruppo avrebbe offerto vitto e alloggio ad El Hadef Rachid, giovane algerino sospettato di fa parte di un’associazione con finalità terroristiche. L’accusa è quella disciplinata dal 270 ter del codice penale. Gli indagati sono A.F. , di 52 anni, la figlia A.E. di 25 e l’ex marito di quest’ultima, M.H. di 24 anni, marocchino. Chiamati in procura per essere interrogati, hanno fornito la propria versione dei fatti nel corso di un lungo interrogatorio. L’uomo avrebbe soggiornato a Sarno per almeno 10 giorni. Le indagini sono in pieno sviluppo e l’obiettivo è ricostruire i rapporti tra i tre residenti a Sarno e l’algerino ritenuto interno ad una cellula dell’Isis.

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