Sant’Egidio, è la capitale del gioco d’azzardo ma spieghiamo anche il motivo

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Quando Carmine Acconcia, attentissimo addetto ai lavori, ha snocciolato dati certi, provenienti dell’Agenzia Monopoli, sulla mole di gioco d’azzardo nell’Agro, ha suscitato stupore, al punto che dalla sala, nel corso del convegno a Nocera Inferiore, un’altra esperta come Carmela Grimaldi ha sottolineato la gravità per l’Agro in particolare. Sant’Egidio del Monte Albino, secondo i dati aggiornati a fine 2017, è la capitale dell’Agro in materia di ludopatia e gioco d’azzardo. Lo dicono i numeri, pur a fronte di una popolazione limitata,ovvero di circa 8mila abitanti. Sul territorio di Sant’Egidio, si spendono 4400 euro pro-capite in gioco d’azzardo rispetto ad un reddito pro-capite medio di 15mila euro. La proporzione sembra devastante ma ovviamente va letta e interpretata, come peraltro ha fatto Acconcia. Il giocatore ludopatico è transumante, si sposta e cerca luoghi diversi per non farsi riconoscere, quindi la mole di gioco di Sant’Egidio dipende in parte anche da chi arriva a giocare da fuori, soprattutto nei locali situati nell’ampio tratto della Nazionale insistente sul territorio. Il totale di spesa-gioco nella provincia di Salerno per il 2017 è stato di ben 1,6 miliardi di euro, di cui 104 milioni circa spesi a Nocera Inferiore e 27 circa a Nocera Superiore. La Campania, in totale, arriva ad un giocato di 7.5 miliardi, ovviamente è calcolato solo il giocato da sale, quello on-line è difficile da mettere a nudo a livello di cifre.

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