Un giorno triste, anzi tristissimo, quello dell’ultimo saluto al gigante buono, l’infermiere che si faceva voler bene a casa sua, adesso che lavorava col 119, ma che s’era fatto voler bene anche a Bologna, quando era al Sant’Orsola. L’amico di tutti, sempre pronto quando gli chiedevano aiuto, non solo sul lavoro. Insomma Fedele Formisano. Pianto da tutta San Valentino Torio. Pianto soprattutto dalla moglie Silvia, dalle figlie Maria Rosaria e Dalila, il padre Gioacchino, la madre Maria, la sorella Maria Rosaria, il fratello Giuseppe, la suocera Margherita, i cognati. Salutato per l’ultima volta da quelli che lavoravano con lui, dagli amici di una vita intera, da qualcuno dei tempi del Ragioneria a Nocera, da quelli che condividevano con lui la passione per la moto e che ne hanno scortato l’ultimo viaggio dalla casa in via Porto alla chiesa, dai tanti tifosi con sciarpa giallorossa della squadra che amava, il suo San Valentino. Nel rito funebre a Santa Maria Santissima della Consolazione, don Alessandro Cirillo ha ricordato in omelia quanto Fedele, che il prossimo 17 marzo avrebbe compiuto 46 anni, fosse legato alla sua terra, ai suoi affetti, al suo lavoro. Una vita andata fatalmente a sbattere troppo presto contro la morte, come il suo scooter contro l’auto qualche giorno fa a Poggiomarino.
Gepostet von Barsanfrancesco Bar San Francesco am Dienstag, 28. Januar 2020
