Salerno. Garza nell’addome: fatale dimenticanza, ma il reato è prescritto

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Travolto l’intero procedimento penale. Ieri la Corte di Appello di Salerno ha reso declaratoria di prescrizione, dichiarando dunque l’estinzione del reato. Il processo in primo grado aveva condotto alla condanna ad 8 mesi per omicidio colposo – con pena sospesa – per i camici bianchi Manlio Schettini, all’epoca dei fatti primario di urologia del Ruggi, ed Umberto Greco, secondo operatore. I due erano accusati di aver dimenticato – nel corso di un intervento di cistectomia radicale – una garza di sette centimetri nell’addome di Silvio Criscuolo. Era l’ottobre 2001. L’uomo morì poi l’anno successivo. Il 30 gennaio del 2002 Criscuolo fu infatti nuovamente ricoverato presso il reparto di Urologia del nosocomio salernitano: versava in condizioni gravissime. Poi la decisione di firmare per le dimissioni, quindi il ricovero presso l’ospedale di Eboli ed il successivo trasferimento presso l’ospedale Santa Chiara di Pisa. Qui un nuovo intervento e la scoperta di quella garza nell’addome che aveva provocato la grave infezione. Criscuolo morì presso l’ospedale di Eboli, presso cui fu nuovamente trasferito.

In primo grado i due medici furono condannati per omicidio colposo, mentre altri sei furono assolti. Poi l’appello contro quella sentenza. Ieri la declaratoria di prescrizione.

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