Salerno – Flash mob degli infermieri anti-Covid davanti alla Prefettura

Eravamo eroi, ora siamo stati dimenticati: #maipiùcomeprima

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Ieri mattina, davanti alla prefettura di Salerno, gli infermieri del Nursing Up hanno tenuto un flash mob simbolico, organizzato dalla scrivente Segreteria Provinciale, per attirare l’attenzione su alcuni temi che i professionisti della sanità ritengono fondamentali per proseguire il loro lavoro con serenità e sicurezza.

All’insegna dell’hashtag #maipiùcomeprima, gli infermieri salernitani hanno partecipato alla protesta a carattere nazionale indetta dal Nursing Up, sigla sindacale degli infermieri, per manifestare contro la situazione della professione, diventata ancor più critica all’indomani della pandemia che ha investito il Paese.

“In una settimana è cambiato tutto –spiega il segretario provinciale del Nursig Up Rosario Vitolo- e degli infermieri anti-Covid in prima linea contro la pandemia nessuno si ricorda più. Per mesi siamo stati eroi per tutti, ma in poco tempo siamo tornati nel dimenticatoio”.

Le richieste del sindacato riguardano diversi aspetti della professione, dall’adeguamento normativo e contrattuale, all’aumento delle dotazioni organiche, all’aumento delle spettanze salariali. Al Governo si chiede inoltre un contratto fuori dal comparto, che preveda un aumento stipendiale serio, sostanziale e strutturale, e specifiche indennità, strutturali e non una tantum. Secondo il sindacato sono ormai inderogabili, come ha mostrato proprio la recente epidemia, un aumento del personale nei reparti ed un concreto rilancio dei servizi territoriali.

Dopo aver combattuto nelle corsie e nelle stanze dell’ospedale –continua il segretario Rosario Vitolo- dopo aver sopportato turni massacranti, ed aver vissuto lunghi periodi lontani dalle proprie famiglie rischiando la vita, e spesso rimettendoci la propria di vita, gli operatori sanitari, gli eroi di ieri, hanno deciso di manifestare tutto il loro dissenso. Non vogliamo essere eroi, chiediamo però dignità”.

Durante il fash mob sono stati ricordati i quaranta infermieri morti per portare a termine il loro lavoro, e i 12000 infermieri che si sono infettati mentre prestavano assistenza.

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