S.Egidio, morte di Iolanda, lettera aperta al sindaco da un cittadino che non è d’accordo con le sue parole

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LETTERA APERTA AL SINDACO DA PARTE DI UN SUO CONCITTADINO, FABRIZIO DELLA ROCCA, PUBBLICATA SU FB

Purtroppo, a causa dell’aberrante vicenda che ha scosso la nostra comunità, il nostro paese è stato messo alla gogna dai media. Rotocalchi nazionali e locali hanno descritto il nostro comprensorio come uno dei peggiori bassifondi d’Italia, dove il degrado economico e sociale domina incontrastato, dove a regnare è ancora l’omertà.

Caro Sindaco, io direi: forse qualcuno poteva tutelarci meglio!!!

Nonostante le varie problematiche che attanagliano qualsiasi città, la nostra S. Egidio si è sempre distinta; sulla nostra terra sono nati e cresciuti esponenti di levatura superiore, che al meglio ci hanno rappresentato e ci rappresentano in campo culturale, sportivo, militare e politico.

Io non mi sento per niente tutelato dal mio amato Sindaco, proprio tu che ci hai abituati a ragionare con il cuore, forse ci stai accusando di non averne.

Io non abito in quella zona e per fortuna non ho mai assistito alle atrocità che ci descrivono i giornali, ma da tuo concittadino, sono indignato dallo scarso senso di responsabilità che dimostri con le tue parole, sia tu che il tuo delegato ai servizi sociali dovreste passarvi una mano per la coscienza e meditare.

Invece di incolpare i tuoi compaesani solo perché forse non vi hanno informato meglio, dovreste riflettere e capirne gli eventuali motivi, forse loro stessi non vivono una situazione agiata, forse non sono culturalmente educati, forse hanno semplicemente paura, forse non si sentono sicuri a denunciare, forse non hanno fiducia in quelle Istituzioni che tu, sei onorato di rappresentare.

Avresti potuto difenderci, facendo sapere all’Italia intera che la nostra città è popolata da persone perbene, da gente onesta, da individui semplici ma generosi, modesti ma altruisti e certo non da omertosi e indifferenti come addirittura ci ha poi definito anche il nostro Parroco.

Ti invito pubblicamente a contattare i media locali e nazionali per ribadire a più riprese che questa triste vicenda è solo un episodio isolato, che il degrado emerso dai servizi giornalistici, non appartiene ai costumi e al vivere quotidiano della nostra società.

Nel salutarti mi unisco al dolore che ha straziato tutti noi.

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