Roma. Fondo unico per lo spettacolo 2018/2020, presentata un’interrogazione da Casciello

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Presentata un’interrogazione parlamentare al Ministro per i beni e le attività culturali dall’On. Gigi Casciello (Forza Italia), insieme ad altri parlamentari Mollicone, Frassinetti, Marrocco, Palmieri, Saccani Jotti, Aprea, Marin, Sgarbi e Patelli, relativamente ai criteri per l’assegnazione delle risorse del fondo unico per lo spettacolo 2018/2020. Nell’interrogazione si legge: «Sono in pubblicazione le graduatorie per l’assegnazione delle risorse del fondo unico per lo spettacolo 2018/2020 ripartite in base al decreto ministeriale 28 febbraio 2018; le suddette graduatorie sono state stilate da commissioni nominate a fine legislatura dal Ministro uscente Franceschini; i verbali pubblicati sul sito del Ministero per i beni e le attività culturali evidenziano che i tempi di esame da parte dei commissari sono stati di poche ore a fronte di centinaia di istanze sviluppando quello che appare un tempo medio di analisi per proposta triennale, umanamente impossibile, di pochi secondi a commissario». Per gli interroganti «l’esito di queste commissioni azzera più di 140 imprese storiche e di riconosciuto valore storico, come dimostrato dalle graduatorie del passato triennio, creando un danno occupazionale di oltre 2000 persone fra artisti e tecnici, oltre che un irreparabile danno di immagine». Visto quanto premesso l’On. Casciello, insieme agli altri presentatori dell’interrogazione, chiedono al Ministro «quali urgenti iniziative intenda adottare per chiarire i criteri di assegnazione del fondo unico per lo spettacolo e se non ritenga, in attesa delle opportune verifiche, di assumere iniziative per sospendere l’attuale riparto nominando una commissione terza interna al fine di riesaminare la posizione degli esclusi dalle attuali graduatorie in autotutela per evitare contenziosi o, in subordine, aumentare i fondi per estendere il numero degli assegnatari andando a recuperare almeno parte degli attuali esclusi. In che modo intenda garantire nuovi e più trasparenti criteri per l’assegnazione del fondo unico per lo spettacolo e maggiori risorse, nonché l’applicazione della normativa in tema di spoil system per il cambio dei dirigenti apicali in forza agli uffici ministeriali al fine di garantire quella discontinuità gestionale annunciata nel contratto di Governo».

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