Ripresa dei pagamenti dei contributi previdenziali. 900 mln da pagare entro il 16 marzo

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Ripresa dei pagamenti dei contributi previdenziali. 900 milioni di euro è il monte che entro il prossimo 16 marzo le P. Iva e le piccole imprese dovranno versare in una unica soluzione o in 4 rate mensili. 

Federcontribuenti: ”siamo il Paese dei paradossi. Da un lato abbiamo 1,25 milioni di nuclei familiari beneficiari di RdC per un importo medio di 528 euro. Dall’altro abbiamo 5,6 milioni di famiglie italiane in povertà assoluta a cui aggiungere un ulteriore milione di ex lavoratori spariti dalla pandemia. Da inizio pandemia sommando tutti gli aiuti del governo Conte (bonus cig, rdc, ect) abbiamo speso 9.568 miliardi di euro accumulando drammi invece di risolverli. Sospendere subito il pagamento delle tasse ed estendere il RDC a tutti i lavoratori rimasti inoccupati – anche ai titolari di P.iva che non hanno potuto lavorare da un anno a questa parte”. Da giorni serpeggia la notizia su un mini condono per i debiti fiscali fino a 5 mila euro: ”pura propaganda politica. Si tratta di un vecchio monte debiti impagati perché inesigibili giacenti nel magazzino dell’AdER da 15 anni. Circa 640 mld che andavano cancellati da tempo. Non si prende in giro così chi è allo stremo!

Nel messaggio n. 896 del 2 marzo 2021, l’INPS ha fornito indicazioni in merito alla ripresa dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali sospesi ai sensi dei Decreti Ristori (D.L. n. 137/2020), Ristori bis (D.L. n. 149/2020) e Ristori quater (D.L. n. 157/2020). I versamenti contributivi sospesi, in unica soluzione, entro il termine del 16 marzo 2021, senza applicazione di sanzioni e interessi; il versamento mediante rateizzazione, fino a un massimo di 4 rate mensili di pari importo, senza applicazione di sanzioni e interessi, con il pagamento della prima rata entro il 16 marzo 2021.

”Continuare a dare aiuti senza avere traccia di chi li riceve significa dirottare importanti somme pubbliche in favore dei non aventi diritto a danno di chi è allo stremo. Occorre un immediato condono fiscale ed estendere il RDC a tutti i lavoratori rimasti inoccupati – anche ai titolari di P.iva che non hanno potuto lavorare da un anno a questa parte”.

Il prossimo 10 marzo le P. Iva saranno a Roma: ”compito di un governo non è solo far quadrare i conti ma, essere la sentinella dei diritti Umani e tali sono il diritto al lavoro, alla casa e a un reddito. Da giorni serpeggia la notizia su una specie di mini condono per i debiti fiscali fino a 5 mila euro: ”pura propaganda politica. Si tratta di un vecchio monte debiti impagati perché inesigibili giacenti nel magazzino dell’AdER da 15 anni. Circa 640 mld che andavano cancellati da tempo. Non si prende in giro così chi è allo stremo! Il condono va pensato per i debiti accumulati negli ultimi 3 anni e solo per tutte quelle attività che non hanno, per DPCM, potuto lavorare o lavorare a singhiozzo!”. L’opposizione dovrebbe concentrarsi sugli aumenti vertiginosi e inspiegabile dei carburati; acqua, luce e gas.

La priorità assoluta oggi deve averla la campagna vaccinale; concreti aiuti economici non a pioggia ma con una precisione chirurgica; risanamento del SSN e taglio vertiginoso della burocrazia.

Inoltre fare immediata chiarezza sugli scandali che aleggiano tra i corridoi di Stato con personaggi istituzionali indagati per corruzione. ”Negli ultimi 20 anni si è proceduto con il ridurre all’osso servizi strategici del Paese con conseguenze pesantissime, anche in termini di vite umane, ad oggi sotto gli occhi di tutti, occorre un drastico cambio immediato di rotto. Oggi non occorre il politicante, ma un coraggioso combattente”.

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