Regole da rispettare, un obbligo non sentito ma un obbligo fondamentale, anzi un dovere

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Si fanno le regole per gli altri, e delle eccezioni per sé stessi. Il modo più rapido per avere successo è quello di far sembrare che tu stia giocando con le regole di qualcun altro, mentre giochi silenziosamente con le tue. Le regole rappresentano per la maggior parte degli abitanti della nostra Penisola un impaccio fastidioso piuttosto che l’indispensabile cornice del vivere civile.“Le regole e i ‘no’ sono come dei paracarri ai lati di una strada; sono punti di riferimento, non debbono cambiare di posizione, non possono decidere di esserci o non esserci.”  In questa domenica caldissima di metà giugno- senza entrare in nessun caso specifico perchè la domenica è il settimo giorno quello del riposo – ci piace ricordare che la democrazia è fatta di rispetto della volontà popolare ma anche di rispetto delle regole. Solo col primo elemento, sarebbe azzardato parlare di democrazia, diciamoci la verità. E’ il secondo elemento che dà forza ulteriore anche al primo. Uno dei grandi temi della nostra democrazia riguarda proprio il rispetto delle regole. Mentre in molte democrazie europee nasce e cresce all’interno di un sistema consolidato e ampiamente sperimentato, in Italia viene vissuto come limitazione alla libertà personale, come condizione di subalternità culturale e quindi nella maggior parte dei casi non trova la corrispondenza dovuta. Parlare di regole, da noi, significa provocare una reazione contraria.La cittadinanza è una condizione privilegiata, perché lega insieme valori e sentimenti, ci fa sentire uniti a coloro che condividono con noi le alterne vicende della vita umana. La società è una grande famiglia allargata, con responsabilità precise, proprie come quelle che vigono nelle nostre famiglie. Una famiglia senza regole è destinata al fallimento, così è per la società civile, dove trascorriamo la parte fondamentale della nostra vita. Sulle regole si regge la legalità. Dunque la legalità non è un problema di scontro fra “guardie e ladri” cui assistere con indifferenza: se vincono le guardie, se c’è più legalità, può migliorare la qualità della vita di ciascuno di noi. Ci conviene. Conviene soprattutto a chi ha più bisogno.

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