Processo sulla morte di Dario Ferrara, la Cassazione: “Rimodulare la pena”

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Per la morte del 21enne Dario Ferrara si torna in Appello. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, che ha annullato con rinvio la sentenza a 18 anni per il 26enne, F.P.F., chiedendo una rivisitazione della pena. In sostanza, andranno valutate sia le attenuanti generiche che le circostanze aggravanti per l’imputato, accusato e già giudicato per omicidio preterintenzionale. Il nuovo collegio della Corte d’Assise d’Appello dovrà dunque seguire le indicazioni della Suprema Corte, rimodulando la pena che potrebbe a questo punto anche essere inferiore a quella precedente, confermata nei primi due gradi di giudizio. I fatti si consumarono il 29 aprile 2015, in un parco del quartiere Villanova a Nocera.

I due si incontrarono, dopo essere venuti alle mani qualche giorno prima. Tra i due c’era un debito di poche centinaia di euro per una dose di droga. L’imputato giunse sul posto in sella ad uno scooter. Secondo due gradi di giudizio, si sarebbe avvicinato a Dario, per poi aggredirlo dopo un rapido scambio di battute. Dario Ferrara sarebbe stato colpito due volte alla testa con un casco. Fu soccorso dallo stesso amico, che allertò anche i soccorsi. Il 21enne entrò in coma per tre giorni, senza mai più svegliarsi e morendo nella notte tra il terzo e il quarto giorno. Dalle due sentenze di condanna, non vi era la volontà da parte del ragazzo di uccidere il giovane Dario. Tuttavia, venne meno l’ipotesi che vi fosse stata una colluttazione tra i due.

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