“Mi dispiace, la Chiesa ora aprirà solo per la messa”. Non riesce a dire altro il parroco di Santa Maria delle Grazie Don Raffaele Corrado, vittima per la quarta volta di un furto all’interno della chiesa da lui retta.
La parrocchia di Santa Maria delle Grazie continua ad essere mira di ladri e malintenzionati. Venerdì mattina, poco dopo le 11.30, l’ennesimo atto scellerato: due persone, un uomo e una donna, sono entrate e hanno iniziato a scassinare le cassette delle offerte presenti. Impossibile stabilire il bottino raccolto, ma ciò che ha fatto male a tutti è stato vedere all’azione anche una donna.
Vedere, sì. Perché il sistema di videosorveglianza ha ripreso tutto. E il parroco, ormai esasperato, ha pubblicato tutto sui social nella speranza che qualcuno possa riconoscere i due soggetti ritratti nell’istantanea. Il video parla chiaro: un uomo e una donna, incuranti delle telecamere (o forse nemmeno consapevoli del fatto che ci fossero) sono entrati in chiesa e hanno iniziato ad agitare la cassetta delle offerte presente sotto la statua del Gesù Crocifisso. Poi, le altre. Armata di cacciavite ha scardinato le serrature e fatto saltare tutte le viti. Insomma, la donna rompeva, recuperava i soldi e li metteva all’interno di una borsa tenuta a spalla dal compare.
“Carissimi – ha scritto Don Raffaele Corrado – la nostra Chiesa di Santa Maria delle Grazie è stata ancora una volta oggetto di furto da parte di gente che si diverte a farci soffrire. Stiamo visionando le telecamere sperando di prendere questa volta l’animale che è stato capace di fare questo. Mi dispiace ma da oggi la chiesa aprirà solo per la messa”. Poi, la pubblicazione del video e dell’istantanea.
Quello di venerdì è solo l’ultimo di ben quattro furti susseguitisi in poco più di un anno. Il primo fu il cinquecentesco Bambinello sfilato dal braccio della Madonna delle Grazie; poi, le offerte rubate. Ancora, due dei tre puttini in legno ai piedi dell’antichissima statua dell’Immacolata Concezione. Ora, di nuovo le cassette delle offerte. E Don Raffaele, adesso, non ce la fa più.
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