Omicidio Rione Fornelle: “Voleva abusare di me”

Scioccanti le dichiarazioni di Luca Gentile sulla lite avuta col suocero prima dell'omicidio. Intanto, in queste ore l'autopsia

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SALERNO – “Voleva abusare di me. Voleva violentarmi, ero vittima delle sue morbose attenzioni”. Queste le dichiarazioni che Luca Gentile ha reso agli investigatori. Dichiarazioni scioccanti, ricche di particolari e di riferimenti. Secondo quanto raccontato dal giovane, il suocero lo aveva più volte minacciato di farlo lasciare con la fidanzata se non avesse ceduto alle sue avances. E mentre una Salerno sotto choc segue la vicenda stringendosi anche attorno alla giovane Daniela, figlia di Eugenio Tura De Marco e fidanzata di Luca Gentile, proprio in queste ore è in corso l’autopsia sul corpo dell’anziano. Intanto, disposto un nuovo sopralluogo dal pm Guarino per acquisire ulteriori elementi che facciano quadrato su quanto è successo sabato scorso.

A scoprire il corpo del padre era stata la giovane Daniela, che aveva ha allertato il 112 perché, pur essendoci la luce accesa in casa, il padre non rispondeva né al citofono né ai diversi messaggi su whatsapp. Sul posto intervenne una pattuglia della Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Salerno. Aiutati dalla ragazza, i militari riuscirono ad entrare in casa rinvenendo l’anziano riverso, privo di vita, nei pressi della porta di ingresso del soggiorno.
Sul posto, pertanto, giunsero sia gli uomini del del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale, la Sezione Investigazioni Scientifiche dello stesso reparto, sia il PM di turno presso la Procura di Salerno che il medico legale. Dall’esame esterno subito fu chiara la causa del decesso dell’uomo: Eugenio Tura De Marco aveva, all’altezza di dorso e torace, due profonde ferite da taglio che gli avevano anche macchiato gli abiti.

Il cerchio si strinse dopo poche ore attorno al fidanzato della figlia, Luca Gentile, che sottoposto ad interrogatorio fu subito ritenuto responsabile di omicidio volontario.
A seguito del fermo, il giovane rese piena confessione, confermando la ricostruzione dei fatti secondo la quale il giovane si era recato presso l’abitazione della vittima e, al termine del l’ennesima discussione, lo aveva colpito mortalmente al torace e alla schiena con due fendenti. Il fermato specificava anche che l’omicidio era maturato per motivi dovuti a forti contrasti personali e caratteriali sorti da tempo con la vittima. Dopo le formalità di rito, Luca Gentile è stato associato alla casa circondariale di Salerno, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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