Omicidio Mercato San Severino. Il carabiniere soffriva di disturbo bipolare

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Soffriva e soffre di disturbo bipolare Girolamo De Santo, il 43enne carabiniere colpevole di aver ucciso con un colpo di pistola il padre anziano di 73 anni. Ieri mattina, il militare è stato trasferito presso il reparto di psichiatria del carcere di Fuorni. Poco prima, era stato controllato presso il Ruggi di Salerno, in un reparto speciale. E’ comparso davanti al gip Luigi Levita per l’interrogatorio sabato scorso, ma non è stato in grado di proferire mezza parola. In sua compagnia, c’erano gli avvocati difensori di fiducia Luigi Iannettone e Marco Perillo. Anche per loro resta difficile inquadrare e spiegare quell’omicidio, frutto probabilmente di un improvviso «corto circuito mentale», generato da chissà quale evento o parola. Eppure, per il maresciallo capo in servizio a Catania, il padre rappresentava una figura importante. Lo conferma proprio uno dei suoi legali, Luigi Iannettone: «Era fondamentale. Quando faceva qualche visita, in passato, voleva che fosse sempre presente». Una circostanza che si scontra con quanto avvenuto la settimana scorsa, all’altezza del casello autostradale di Mercato San Severino. Dopo aver esploso un proiettile al collo dell’anziano, il carabiniere è scappato nelle campagne circostanti di Roccapiemonte. I carabinieri lo hanno trovato due ore dopo, all’esterno di un bar, in stato confusionale

Non stava bene “Genny” De Santo, ma segni evidenti di quel suo malessere non li aveva mai mostrati del tutto. O forse, non completamente. Saltuari rapporti con uno psichiatra, insieme a quel disturbo “bipolare” che sopportò cinque anni prima, durante un corso di formazione. Poi la telefonata della moglie al padre del marito, con la richiesta di venirlo a prendere. «Non sta bene, vieni qui». Il viaggio dell’anziano, partito da Calvi Risorta, vicino Caserta, si è trasformato nell’ultimo della sua vita. Mentre guidava, il figlio lo ha sparato a bruciapelo. Pare in seguito ad una banale lite. E’ morto sul colpo. Le indagini sono ancora in corso, ma quell’omicidio ha generato un dramma nel dramma. E cioè, l’aver lasciato senza il papà un bimbo, di appena cinque anni, solo con la mamma.    

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