Nocerina, hanno tutti ragione ma ora salviamo il salvabile

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Hanno tutti ragione è un romanzo scritto dal regista Paolo Sorrentino, al suo esordio come scrittore, e pubblicato da Feltrinelli nel 2010.  È narrato in prima persona dal protagonista Tony Pagoda, cantante melodico napoletano ispirato al personaggio interpretato da Toni Servillo nel film L’uomo in più diretto dallo stesso Sorrentino nel 2001. Il tutto ben si adatta alla Nocerina attuale. Maiorino ha ragione, s’è ritrovato da solo ad affrontare una situazione più grande di lui. Non ha ragione però quando non riesce a spiegare il perchè delle dichiarazioni post vittoria con la Gelbison, quelle riguardanti che bisognava andar ben oltre la salvezza. Il prosieguo del campionato ha dimostrato che quella squadra al massimo poteva salvarsi, e quindi hanno ragione pure chi l’ha costruita e guidata, cioè Maglione e Di Costanzo, a sottolineare ancora oggi che quella squadra era in zona tranquillità quando fu deciso di cambiare lo scenario. Hanno ragione anche Esposito e Cavallaro, pur non potendo contare sulla stessa forza dei numeri del precedente tecnico. Di rilievo è arrivato soltanto D’Anna. L’altro big preso, Iannini, si è divertito un attimo per poi andare altrove. Cristaldi, Dieme e compagnia cantando, under compresi, non sono stati innesti migliorativi, sono stati innesti e basta. In porta doveva assolutamente arrivare Gomis invece è arrivato un under, interessante. ma sempre under. E se non c’era San Liurni…Hanno ovviamente ragione anche i tifosi, che non s’aspettavano uno sprofondo del genere. Ma la ragione esige a questo punto l’azione. Se Maiorino conferma fiducia alla scelta fatta dopo la sconfitta di Altamura, deve agire di conseguenza, anche a costo di altro sacrificio. All’attuale staff tecnico serve assolutamente un altro attaccante, uno che rescinde dalla C tanto per intenderci, e se ve ne fosse la possibilità persino un metodista vero. Ma serve anche il ritorno di un preparatore atletico che fino a dicembre ha lavorato alla grande, lo staff tecnico non può farne a meno. In caso di retrocessione diretta, cioè con gli ultimi posti, tutti gli sforzi si sarebbero rivelati vani e non esisterebbe chance alcuna per il ripescaggio, invece possibile con la retrocessione ai playout. Parliamoci chiaro, la salvezza diretta, in un girone del genere, non è facile conquistarla col materiale attuale. Andrebbe bene come obiettivo anche piazzarsi nelle migliori due posizioni playout, quelle che consentirebbero di giudicare la gara secca per la salvezza in casa e di salvarsi col pareggio tenuto stretto fino al termine di eventuali supplementari. Ma occorre muoversi, anche se l’attuale organico è arrivato già a quota 27 calciatori più Stellato e Di Lollo. Per non limitarsi ad aver ragione, occorre prendere altro e consegnarlo allo staff tecnico. Poi si vedrà.

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