Nocerina-Casarano 2-2, straordinario Liurni e con Cavallaro al passo d’addio da 10

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Voglio salire un po’ di più
Voglio cadere un po’ più giù
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Cavallaro è cresciuto moltissimo, la Nocerina gli va dietro a tratti nella crescita, se la gioca alla pari pure col Casarano e alla recrimina per i due legni, che sul taccuino fanno compagnia al gol segnato su rigore e alla prodezza su punizione di San Liurni. Nocerina nella formazione più o meno prevista, salta solo Calvanese, infortunatosi nel riscaldamento e costretto a cedere il posto all’appeno arrivato Granata. Scolavino tra i pali. Linea difensiva composta da Granata, Campanella, D’Anna e De Siena, scivolato a sinistra a causa del forfait di Calvanese. A centrocampo Mincione, Carrotta e Corcione. In avanti Messina, Cristaldi e Liurni. Panchina per l’appena tornato Dieme, posto in extremis anche per Mandara e l’appena tesserato Scarpati, portierino 2002 ex Rocchese, convocato all’ultimo istante in luogo di Leone, alle prese con problemi alla caviglia. C’è da dire che lo stesso Scolavino è andato in porta non al meglio causa acciacco, c’era pronto Milite per un eventuale doppio ricorso a portieri della Juniores.

Bitetto mette in campo il Casarano annunciato, con qualche assenza e con qualche perdita di mercato, Olcese in primis. Guarnieri in porta. Retrovie con Mattera, D’Aiello e  Lobjanidze . Centrocampo con Versienti, Giacomarro, Buffa, Mincica e Occhiuto. In avanti Foggia e l’ex Russo.

Prima occasione al 7′, ci prova Liurni dalla distanza, mira non precisa. La Nocerina cerca di far gioco dalle retrovie ma non riesce nell’impresa. Casarano col possesso palla ma incapace di trovare spazi e giocate. 17′, nessun problema per Scolavino sul debole diagonale di Russo, che al 20′ ci riprova da punizione angolata, ancora attento il portiere di casa. Al 32′ Buffa apre per il decentrato Mincica, l’uscita di Scolavino è di sicuro decentrata e avventata, l’arbitro dice che è pure fallosa e dà il rigore ai pugliesi. Dal dischetto lo stesso Mincica, respinge il portiere, Mincica la riprende e segna. Insomma il peggio nel peggio, roba che deve costringere la Nocerina a cambiare atteggiamento. Occasione doppia al 41′. bella trama, tiro finale di Corcione, murato in angolo dall’esperto D’Aiello, dal corner sviluppato, il colpo di testa di Campanella va fuori di non molto. Allo scadere ci pensa ancora una volta San Liurni. Si procura una punizione per fallo di Versienti, va a battere la punizione, tocca col braccio Russo, è rigore anche qui, Liurni lo trasforma per il pari.

Si riprende, la Nocerina è più sciolta e intraprendente. Calcio d’angolo al 4′, un tiro rimpallato e un pizzico di fortuna diventano assist per Cristaldi, che da pochi metri dalla porta colpisce il palo. Due minuti dopo, risponde Foggia con un colpo di testa pericoloso nelle premesse. Entra Rescio, fuori Giacomarro, prima mossa dalle panchine. Poi esce Russo, fischi dalle tribune e Palmisano per lui, con Mincica che va a fare la punta. Il primo cambio rossonero è Festa per Mincione. Pochi minuti dopo, doppio cambio. Fortunato e Dieme per Granata e Messina. Alla mezz’ora San Liurni sfiora il miracolo bis, punizione da oltre 30 metri, procurata da Dieme, tiro preciso e potente, traversa centrata. Grande parata di Scolavino su un tiro da posizione defilata di Mincica, che successivamente lascia il posto a Dall’Oglio mentre Iannone rileva Buffa. Al 42′ la svolta per gli ospiti, tiro-cross di Versienti favorito da disattenzioni multiple e tap-in vincente e facile di Foggia. Festa esce per forza di cose alla svelta, entra Sorgente per aggredire i cinque minuti di recupero. Non l’ha vinta il Casarano, non ha fatto i conti con Liurni, cioè San Liurni, che dalla posizione della traversa precedente segna la punizione del pareggio da tripudio, caratterizzato da Cavallaro col 10, da allenatore-giocatore…Come nella storia accadde già con Guerino Ostroman, Remo Galli, Giuseppe Traverso, Otello Longhi, Pino Bonaiuti, Dario Ciccone, Giovanni Venditto, Giacomino De Caprio, Rino Santin, il duo Claudio Demenia-Giancarlo Magi, Renzo Corni e Sasà Esposito.

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