Nessuna notizia di reato risulta alla cancelleria del tribunale dei minori. Al massimo potrebbe esserci stata una segnalazione, recepita da pediatri, medici di base o strutture sanitarie, oppure una denuncia di una madre dubbiosa. Basta questo a far scattare l’allarme – qui intendiamo indagini e non allarmismo – ed è giusto che si faccia piazza pulita di ogni tipo di dubbio. Ma andiamoci piano. La Settembrini, da quel che si capisce, non è direttamente coinvolta come luogo di eventuali violenze, anche se nel caso di specie le indiscrezioni parlano di un video mostrato e non di altro. Malgrado siano stati ascoltati dai carabinieri il dirigente scolastico, cinque maestre e due collaboratori o bidelli che dir si voglia. Proprio per uno dei bidelli è scattata un’ingiustificata e sotterranea ricerca di un colpevole, insomma l’etichetta manzoniana dell’untore- dicerie su dicerie – al punto che solo oggi, per la prima volta da quando è stato interrogato, è tornato regolarmente sul posto di lavoro. Nocera Superiore, in epoca recente, ha già vissuto due casi, sia pur diversi, da caccia all’untore che non c’era. I protagonisti, anche se le vicende erano differenti, alla fine hanno pagato conseguenze a prezzo abbastanza alto, anzi altissimo. Stavolta sia fatta chiarezza alla svelta per i genitori innanzitutto, onde evitare il proliferare di condanne via social o peggio via whatsapp.
Nocera Superiore, andiamoci piano con la caccia all’untore
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