Nocera Superiore, 35 anni fa moriva Alfonso Fresa

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Era l’10 gennaio del 1985. Pucciano lo ricorda alla perfezione, Nocera Superiore un pò, Nocera Inferiore ancora meno. La sua figura è ristretta al ricordo di studiosi di archeologia o di astronomia, al massimo storici. Invece Fresa dovrebbe essere riproposto come materia di insegnamento nelle scuole.  Lassù, sul nostro satellite c’è un cratere che ricorda per sempre il suo nome.Laureato nel 1926 presso l’Istituto Navale di Napoli, iniziò la carriera scientifica, nel 1927, come Assistente volontario all’Osservatorio di Capodimonte. Dal 1928 al 1934 insegnò negli Istituti Tecnici Nautici e nel 1934 fu nominato Assistente presso l’Osservatorio di Pino Torinese, dove divenne Astronomo Aggiunto nel 1948. Nel 1952 divenne Astronomo presso l’Osservatorio di Capodimonte e dal 1954 ebbe l’incarico di Astronomia Geodetica presso l’Istituto Navale di Napoli. Nel 1957 divenne primo Astronomo e nel 1963 Astronomo capo. La sua attività scientifica ha riguardato soprattutto la cartografia e fisica lunare dando alle stampe il volume La Luna (Milano, Heopli, 1952), conquistandosi la stima del mondo scientifico internazionale. Fu presidente della International Lunar Association, che nel 1974 gli dedicò un cratere lunare (oggi Lagrange B) per i suoi meriti. Con il fotometro fotoelettrico applicato al telescopio Fraunhofer, Fresa si dedicò alle osservazioni di stelle variabili.Nel 1958, invece, la grande scoperta archeologica, in compagnia del fratello sacerdote. La scoperta del tesoro chiamato Anfiteatro, celebrato dal grandissimo archeologo Amedeo Maiuri su una pagina del Corriere della Sera. Insomma un personaggio a tutto tondo, una personalità che ha lasciato il segno e che soprattutto oggi dovrebbe essere studiata da cima e fondo oltre che proposta alle scuole, alle associazioni.

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