Nocera Inferiore: tempi moderni per l’Anfitrione

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Senze e te nun pozzu sta perche tu m’appartiene (pecche me piaci tu) senze e te nun pozzu sta te voglio troppo bene (io veng’a do stai tu) non vo ascì ti si ficcate dint’a mente nanz’all’uocchi si presente la mia vita è solo tuadi più sempre di più senze e te nun pozzu sta mi sembra di impazzire (e chiamme semb’a te) senze e te non ha più senzo”, citazione Gianni Celeste, tanto per incominciare. Poi, per Giove, proseguiamo. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’identità, la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova- Dopo Plauto in tanti hanno riscritto l’Anfitrione e ciascuno l’ha fatto cercando di ascoltare gli stimoli e le inquietudini del proprio tempo, così come ha provato a farlo Teresa Ludovico, che ha riscritto l’Anfitrione, produzione Teatri di Bari, primo appuntamento al Diana andato in scena per la rassegna di Artenauta Teatro “L’Essere & l’Umano”, diretta artisticamente da Simona Tortora, in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano e l’organizzazione è a cura di Giuseppe Citarella. Oggi il furto d’identità è materia interessante più che mai. I social con relativi account falsi per spiare, quelli che vogliono frodare on-line ma pure quelli che si costruiscono una vita, alternativa a quella vera e reale, non nei sogni ma raccontando e raccontandosi una montagna di frottole, una sorta di bipolarità che si snoda nel disturbo narcisistico della personalità. Però Plauto ci diceva e ci dice ancora che “chi accusa un altro di una colpa, deve guardare se stesso”, quindi facciamo tutti attenzione. Bravi gli attori, divertente la messa in scena, adeguatissima ai tempi, una strizzata a Gomorra e soprattutto una ai neo-melodici. Gli dei hanno il potere universale, anche quello di trasformare la tragedia in commedia, come se fosse una vita umana semplicissima, di potenti e non, di eroi e di assassini, di quelli di sotto e quelli di sopra, di gioie e dolori, come da prologo di un Mercurio trav o trans che dir si voglia. E così Anfitrione, Giove, Mercurio, Alcmena e Sosia, assieme a Blefarone e Bromia ci ricordano che tutto è possibile quando è possibile e che i gemelli alla fine forse ci salveranno. Perchè per noi poveri esseri non-dei una fine arriva sempre e comunque. 

 

 

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