Nocera Inferiore, Pignataro: “Ho un tumore, fatemi andare a casa”

41
Advertisement

Non c’è il circo mediatico che ha caratterizzato il ritorno a casa Italia di Battisti. C’è solo una richiesta, da valutare e da riflettere. Antonio Pignataro, detenuto in carcere per la vicenda Un’altra storia, ha chiesto poter tornare a casa a curarsi, ha un tumore al polmone. Lungi da noi addentrarci nelle vicende processuali (che, ricordiamolo, hanno coinvolto a partire dall’agosto 2017 una porzione di politica cittadina), ribadiamo principi essenziali per ogni stato di diritto. Alla base di tutte le agevolazioni giuridiche, riservate ai condannati in precarie condizioni di salute, ci sono due articoli del codice penale, il 146 (modificato dalla legge 231/99, che disciplina la compatibilità tra detenzione e H.I.V./A.I.D.S.) e il 147.L’articolo 147 prevede il “rinvio facoltativo dell’esecuzione della pena” per “chi si trova in condizioni di grave infermità fisica”.La legge non dice nulla per definire meglio il concetto di “grave infermità fisica” e per saperne di più dobbiamo guardare alla giurisprudenza. Ma l’interpretazione di maggior favore la troviamo in questa pronuncia: “La guaribilità o reversibilità della malattia non sono requisiti richiesti dalla normativa vigente in tema di differimento dell’esecuzione della pena, per la cui concessione è sufficiente che l’infermità sia di tale rilevanza da far apparire l’espiazione in contrasto con il senso di umanità cui fa riferimento l’articolo 27 della Costituzione”. Tutto qui, la valutazione sia fatta in base a tali principi, anche se l’argomento è destinato a far discutere.

Advertisement