Nocera Inferiore: Open Data, dalla caccia al tesoro al museo virtuale

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Un giorno, magari, ascolteremo un bambino dire: “Mamma, mi compri il video-gioco su Nocera ? ” . Ma prima di arrivare a tale affermazione, c’è da affrontare un lunghissimo processo. Il primo step è già alle spalle, si chiamava raccolta di dati aperti, cioè Open Data, operazione portata avanti con successo da Vittorio Scarano, prof di Informatica all’Unisa, dal comune di Nocera Inferiore grazie in particolare all’assessore Federica Fortino, e alla Biblioteca Pucci con l’opera continua di Nicla Iacovino. Ora si passa al secondo step, realizzare, in base agli Open data raccolti con l’etichetta di Caccia al Tesoro (dai giochi di una volta ai detti antichi, passando per le industrie presenti sul territorio e gli stemmi sui portoni, arrivando persino alle cartelle cliniche del vecchio Psichiatrico), una sorta di museo virtuale su tutto quel che riguarda la città. Pronti i primi due esempi di sintesi per argomenti e di fruizione, riguardano le edicole votive esistenti in città e tutti gli organi d’informazione alternatisi fin dai primi anni del secolo scorso. Tutto fruibile, si pensa ad un evento a maggio in Biblioteca per una “rappresentazione” pubblica. Il museo virtuale può essere arricchito da riproduzioni in 3D, da strumenti audio di ultimissima generazione, insomma da tecniche informatica che trasformano i dati raccolti in qualcosa di bello da vedere, per tenere viva la memoria di una città ad esempio, per passarla alle nuove generazioni che credono più nell’immagine che nella carta o nel ricordo semplicemente tramandato per via orale. La Iacovino ha spiegato il progetto nel progetto, in collaborazione coi ragazzi del Servizio Civile: ricostruire, col sistema Scarano per così dire, la storia delle Mcm a Nocera, partendo da interviste mirate, ad esempio ai reduci di quegli anni operai, già contattato in materia l’oggi novantaduenne Cicalese. Una rappresentazione tipica della necessità dell’apertura dei dati proviene come spunto da una dichiarazione di Wilbanks, direttore esecutivo di Science Commons: “Numerosi scienziati hanno sottolineato con ironia che proprio nel momento storico in cui disponiamo delle tecnologie per consentire la disponibilità dei dati scientifici a livello globale e dei sistemi di distribuzione che ci consentirebbero di ampliare la collaborazione e accelerare il ritmo e la profondità della scoperte… siamo occupati a bloccare i dati e a prevenire l’uso di tecnologie avanzate che avrebbero un forte impatto sulla diffusione della conoscenza.” La storia e la realtà si può scrivere con più mani e più occhi, vale per la città ma anche per il mondo. Occorre metodo, occorre trasformare il moderno in fruibile. Per saperne di più c’è  http://nocerainferiore.hetor.it

 

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