Dalle parole, dalle dichiarazioni e dalle indiscrezioni le ferite all’interno del PD sono state ricomposte o parzialmente chiuse, con l’apporto della direzione provinciale. Giordano stamattina ha ribadito il patto con la città e con l’amministrazione, pur sottolineando che il dibattito interno è stato lungo e articolato. Fino a giugno, però, si procede così. In ballo ci sono le Regionali, nel caso specifico l’andare a rafforzare e non a indebolire la candidatura di Enzo Petrosino. L’altra nodo politico invece ha i giorni contati. Già dalla prossima settimana, l’ipotesi dell’uscita dalla maggioranza di Ilario Capaldo, espressione dei Moderati per Torquato, dovrebbe trasformarsi in realtà. I Moderati, pur stimando la Manzo, hanno confermato in queste ore che la nuova assessora non li rappresenti e che il nome indicato da loro era quello della Antonacchio. Sono stati informati dal sindaco del suo cambio di rotta ad un’ora dalla firma delle deleghe. La stessa Antonacchio è stata informatadal sindaco ad un ora dalla firma che aveva deciso di nominare 2 tecnici. Per il resto, nessun approfondimento vero da parte di Manlio Torquato sul come e perchè ricucire coi socialisti, qualche passaggio sulla confusione centrista, il ringraziare Campania Libera ma anche l’essere ringraziato dalla stessa lista, l’affermare che tutto sommato il Pd era stato tratto troppo bene all’inizio avendo due assessori pur prendendo solo 400 voti in più rispetto al primo listone civico, qualche stilettata a Trotta e D’Alessio senza nominarli, il ribadire che le scelte sono state, sono e rimangono civiche. E’ vero, gli amministratori non si misurano più per appartenenza o colore politico, ma per quello che fanno di buono e lasciano di buono alle città. Però Gaber, che dissentì anche quando la moglie Ombretta Colli si candidò con Silvio, c’ha insegnato, pur con ironia, che tra destra e sinistra sono e restano due categorie dello spirito, pur essendo tramontate come categorie politiche.
