Nocera Inferiore, Incontro con l’Autore: l’Arminuta svelata

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In occasione del Progetto “Amico Libro” presso il Liceo G.B. Vico di Nocera Inferiore, la scrittrice Donatella Di Pietrantonio si è resa disponibile all’incontro con gli alunni per un confronto sull’opera che le è valso il Premio Campiello 2017 dal titolo “L’Arminuta” edito da Einaudi.

Il libro affronta il tema della maternità, dell’abbandono, del consolidamento dell’identità, della genitorialità, della famiglia, attraverso la storia di una tredicenne di cui non si conosce il nome ma che viene chiamata da tutti l’Arminuta, che nel dialetto abruzzese si traduce con “la ritornata”. L’evitare di attribuire un nome alla protagonista da parte dell’autrice, sottolinea la volontà di rimarcare l’assenza di un’identità riconoscibile di una minorenne che subisce lo sradicamento da un posto ad un altro come un pacco informe; Michela Murgia presentando il libro si è così espressa: “non si può dire chi sei se prima non hai capito di chi sei”.

La ragazzina viene restituita alla famiglia d’origine, di cui ignora l’esistenza, da coloro che considera gli unici genitori in un periodo storico nel quale in tutta Italia, le famiglie in difficoltà economica, erano solite ricorrere alla pratica della cessione degli ultimi nati a famiglie sterili, benestanti e imparentate, nel tentativo di non perdere completamente i rapporti con i figli dati.

La motivazione reale del gesto viene rivelata solo alla fine della narrazione e permette alla protagonista di riannodare i fili della propria esistenza.

Il rientro nella famiglia biologica è difficile perché non ci sono elementi di comunione tra le parti, non esiste un comune codice valoriale che faciliti la comunicazione e conseguentemente i legami familiari. Solo Adriana, la sorella minore, instaura un rapporto di complicità e alleanza con l’Arminuta che consentirà ad entrambe di sopravvivere alla drammaticità della loro esistenza. Anche Adriana è una vittima di una realtà nella quale tutto è risucchiato in una logica patriarcale in un contesto contadino dove la vita delle madri era dettata dall’alternanza tra luce e buio: donne al lavoro nei campi di giorno, donne dedite ai lavori domestici di sera; e per questo madri presenti ma mai disponibili.

Gli adulti descritti nel libro sono perdenti nel confronto con la vita, incapaci di qualsiasi inversione di rotta che ripristini un equilibrio affettivo; soggiacciono a regole che snaturano ogni gesto riparatore, ogni tentativo di creare un’alternativa possibile che li renda padroni delle loro stesse vite.

Cos’è la maternità? Quando si diventa madri ? La famiglia sostiene la Pietrantonio dovrebbe essere un contenitore multiforme dove trovare affetto, accoglienza, ma quante volte è realmente così? Ancora oggi nelle famiglie moderne, si manifesta la medesima fame di maternità che non trova risposta e rende vulnerabili gli individui.

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