Nocera Inferiore, consiglio comunale sospeso per motivi di ordine pubblico, poi riprende ma la maggioranza esiste solo sulla carta

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Ore 18,50 il presidente Fausto De Nicola sospende il consiglio comunale cominciato alle 16,17. Lo fa senza mettere la decisione ai voti, glielo consente il regolamento, per De Nicola c’erano gli estremi di ordine pubblico, con una discussione degenerata all’interno della maggioranza, soprattutto con gli interventi di Capaldo e Giordano, dopo lo scontro politico vero e proprio tra Torquato e De Maio. C’ha messo qualcosa anche l’opposizione, non quella propositiva, sempre Lanzetta e Spinelli, esempi di cosa vuol dire opporsi nel merito e sui contenuti. D’Alessio metà e metà, dalla nuova postazione dell’opposizione ha votato sì al rendiconto di bilancio 2018 ma poi è passato a definire disegno malefico l’operato di De Maio. Qualche altro oppositore ha scelto la metafora della lite tra moglie e marito dove non va messo il dito – sindaco e capogruppo del PD – facendo scivolare la discussione ad un livello che la buonanima di Pazzaglia avrebbe faticato ad elevare al rango di basso. Insomma altro che rendiconto, è sembrata una vera e propria resa dei conti in una maggioranza che a meno di due anni dall’insediamento sembra già scivolare verso la fine per l’impossibilità ormai constatata nei fatti e nelle opere di poter tenere assieme Pd e le varie forme di civismo, del non riuscire a non rinfacciarsi l’assenza di collegialità da un lato e il disegno politico di successione dall’altro. L’occasione, data dalle polemiche social tra Torquato e De Maio partendo dall’ordinanza anti-smog e passando per la necessità di un’accelerata all’operato amministrativo, ha dato il via ad una nuova edizione di Nocerina-Salernitana, sindaco stizzito verso il PD a tutti i livelli, De Maio pronto a rinfacciare comportamenti elettorali e non, Capaldo che ha rimarcato l’inutilità della cosiddetta filiera istituzionale che era alla base delle scelte iniziali del secondo mandato di Torquato. Pacificatori senza riuscire nell’intento i Torquato Boys – citazione storica del collega Vicidomini – gli altri civici e Campania Libera. Il punto più basso da quando Torquato è sindaco, l’ha riconosciuto,con la lealtà che lo caratterizza, lui stesso alla ripresa dei lavori, avvenuta alle 19,10 in un’atmosfera irreale, con alcuni consiglieri andati via, l’approvazione senza enfasi dei punti all’ordine del giorno, l’abbandono degli osservatori tra il pubblico come Scarfò, Rea, Grassi, Petrosino, Nicolini e Napoletano. E’ sembrato il canto del cigno di un’esperienza, con parole grosse volate in Sala Gruppi nel corso dell’intervallo. Torquato ha chiesto scusa, a nome di tutti per il livello raggiunto in aula, riservandosi decisioni politiche, non delegate alla fretta che è sempre cattiva consigliera anche quando non viene eletta, ma ad un ragionamento a mente fredda, che potrebbe implicare anche le dimissioni per riandare a votare. Una cosa è certa, continuare così ha poco senso per la città. Eppure questa città avrebbe ancora bisogno, al netto di quel che è accaduto in queste ore, sia di Torquato che di De Maio, di altri consiglieri di maggioranza che non nomineremo, di buona parte della squadra di assessori, oltre che di oppositori come Lanzetta e Spinelli. Però la maggioranza attuale, non ancora nei numeri, sembra dissolta in un giovedì di fine maggio. Tenerla ancora assieme, sarà impresa ardua.

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