Nocera Inferiore. Calcinacci e caloriferi spenti: quando la scuola è fuori uso.

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Non voler andare a scuola è un desiderio ricorrente per tutte le generazioni di studenti, specialmente nelle giornate di freddo e pioggia. Ma quando il freddo e la pioggia entrano in classe, allora le proteste dei ragazzi diventano comprensibili. Sono tante le segnalazioni giunte in questi giorni tramite Whatsapp o Instagram di giovani che hanno fotografato situazioni di disagio all’interno degli edifici scolastici di Nocera Inferiore, giornali e carta igenica per asciugare i pavimenti, infiltrazioni e pezzi di intonaco caduti a terra, acqua che entra dagli spifferi delle finestre e caloriferi insufficienti per ottenere una temperatura accettabile.

A lamentarsi non sono solo loro, ma anche gli stessi genitori. Presso l’Istituto Comprensivo Capocasale di Nocera Inferiore in Via A. Gramsci, ad esempio, la situazione del riscaldamento è stata segnalata dalle mamme preoccupate. Dal Comune però si affrettano a garantire che il problema sta per essere risolto.

Il problema vero è che le istituzioni continuano a svolgere interventi tampone che non risolvono definitivamente il problema che – puntualmente e inevitabilmente – si ripresenta ogni volta. Quando si devono applicare tagli alla spesa pubblica dove si interviene? Ovviamente sulla scuola che la società italiana considera un binario morto, un carrozzone della Pubblica Amministrazione, dove non occorre affatto investire. Promesse mai mantenute, il grande bluff dell’edilizia scolastica, così come la mancata abolizione delle province a cui sono stati tolti i fondi ma sono state lasciate le competenze. Risultato: non si fa più manutenzione nelle scuole.

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