Napoli – Pagavano tangenti per occultare le opere non sicure. Arrestati due imprenditori

23
Advertisement

Costruivano strade e viadotti in tutta Italia usando materiali di qualità e quantità inferiore a quelli dichiarati, con rischio per la stabilità e la sicurezza. E per non essere scoperti pagavano tangenti. La circostanza emerge dall’ordinanza di custodia cautelare con la quale il Gip di NapoliI Nord ha disposto l’arresto, eseguito dai carabinieri di Caserta, di due imprenditori che lavoravano in tutta Italia, Francesco e Salvatore Nicchiniello. L’inchiesta ha coinvolto le amministrazioni dei comuni di Villa Literno e Lusciano.

E’ quanto emerge dalle carte dell’inchiesta della Procura di Napoli Nord che ha portato all’arresto ieri da parte dei carabinieri del Reparto Operativo di Caserta di due imprenditori edili, attivi in tutta Italia, Francesco e Salvatore Nicchiniello (padre e figlio) e che ha coinvolto per vicende corruttive le amministrazioni dei comuni casertani di Villa Literno e Lusciano; in particolare il sindaco di Villa Literno Nicola Tamburrino è finito ai domiciliari, mentre quello di Lusciano, Nicola Esposito, è stato solo indagato, nonostante la Procura ne avesse chiesto l’arresto. Tra gli indagati anche il funzionario del compartimento Anas della Sardegna Antonio Giacobbe, in relazione proprio a lavori stradali eseguiti nel nuorese dai Nicchiniello. Quest’ultimi sono ritenuti dagli inquirenti figure centrali di un sistema illecito ben definito, basato sul pagamento di tangenti a funzionari pubblici e sulla conseguente riduzione all’osso dei costi, soprattutto per i materiali; un ‘modus operandi’ emerso in tutti i lavori realizzati dai Nicchiniello, dalla Sardegna alla Campania. Ovviamente i due costruttori dichiaravano alle pubbliche amministrazioni appaltanti, falsificando verbali e documenti con la complicità di funzionari pubblici, di aver usato i materiali migliori, venendo cosi’ pagati profumatamente. In Sardegna gli imprenditori casertani dovevano realizzare a Lanusei (Nuoro) due viadotti, il Navile e il Sa Pruna, e per farlo – emerge dal provvedimento – non hanno esitato a corrompere il funzionario Anas competente, che è indagato con altre persone, e a impiegare minori quantità di fibre di carbonio e un acciaio di qualità inferiore (S355 al posto di S355 Jow), seppur pagato al costo di quello migliore, o a usare pali non certificati e non saldati a quelli esistenti, “il tutto per nascondere la cattiva esecuzione del manto stradale”. A Lusciano (Caserta), durante i lavori della rete fognaria, sarebbero state poste tubazioni non a norma, mentre sulla strada provinciale di Nola (Napoli), nel tratto Cicciano-Cancello, durante importanti lavori di sistemazione idrogeologica, sarebbero state usate barre di ferro di minori dimensioni e calcestruzzo di qualità inferiore.

Advertisement